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Effetto Venezia, rincorsa da Toro: così Aramu si è ripreso la B

C’è un grande festival di musica e teatro a Livorno, per cinque notti ogni estate. È nato più di trent’anni fa per rivalorizzare – con successo, ormai si può dire – il quartiere tutto fossi e palazzi storici di Venezia Nuova. Oggi, in quella autentica e lagunare, ‘l’Effetto Venezia’ investe invece Mattia Aramu. Lo spettacolo, che si sposta dalle strade al campo: punizione a giro che non lascia scampo a Zima e tre punti per la squadra di Dionisi. Contro il Livorno, ex squadra del fantasista come in un gioco di specchi.

È il primo gol di Aramu in campionato davanti al suo pubblico. Quello che rilancia il Venezia (4 vittorie, altrettanti pareggi e sconfitte) e il classe ’93 scuola Toro, fortemente voluto in estate dal nuovo allenatore. In questi mesi aveva già colpito (nel ko a Crotone e due volte in Coppa Italia), ma sul suo rendimento aveva pesato la squalifica per due giornate rimediata contro il Chievo.


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Tutto alle spalle, ora. A partire dalla retrocessione di due anni fa con l’Entella che aveva convinto Aramu a ricominciare da Siena, in Serie C. Fatica a credersi, per il ragazzo che solo nel 2016 aveva esordito in A con il Torino di Mihajlovic. Il granata una seconda pelle: Mattia vi fa tutta la trafila delle giovanili, rifiuta per quattro volte la Juve e scoppia in Primavera allenato da Moreno Longo. Due buone stagioni in prestito, Trapani e appunto Livorno (i 5 gol del 2015/16 restano il suo career-high in Serie B), per poi assaggiare la prima squadra. E viverla fino in fondo dietro le quinte: ancora oggi continua a giocare alla play con Belotti e ricorda le battute di pesca – altra grande passione – con Baselli e Valdifiori.

Rewind. In Liguria arriva una stagione storta per tutti e Aramu si ritrova per la prima volta lontano da Torino a titolo definitivo. Risponde sul campo alla grandissima, uno dei tanti elementi valorizzati dai bianconeri in questi anni: 35 presenze e 8 gol che portano il Siena a un passo dal ritorno in B. A lui, invece basteranno. L’invito a nozze è il 4-3-1-2 di Dionisi, con il giocatore che dà il meglio di sé dietro le punte. “Sono contento per il suo gol, so che lo cercava”, le parole dell’allenatore dopo l’1-0 sul Livorno. “Dopo la squalifica finalmente Mattia sta riprendendo il percorso di crescita che aveva interrotto: il Venezia conta molto sulle sue qualità.


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Il numero 10 si presenta alla stampa quasi sollevato, come se avesse ripreso un capitolo ancora più ampio lasciato a metà: “Qui mi sto trovando benissimo. Squadra, società, città: continuiamo così, perché lavorando bene e imparando a conoscerci ci toglieremo delle belle soddisfazioni”. E cosa c’è di meglio della laguna veneziana, per rimettere l’amo in acqua? “Purtroppo non ho avuto ancora il momento per andare a pescare”, sorride Aramu. “A qualche mio compagno piace, speriamo di rimediare presto”.

Intanto, in fondo alla rete del Penzo ci è finito un pallone da tre punti. Meglio di un pesce grosso, i frutti dell’Effetto Venezia.

 

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