Il Real torna a correre… italiano! Da Zidane a Solari, Pintus di nuovo ‘galactico’ per risollevare il Madrid
Tempo di ribaltoni in casa Real Madrid, una scossa necessaria più che mai visto il pessimo inizio di stagione che ha portato al cambio sulla panchina dei blancos. L‘addio di Lopetegui, silurato lunedì, e l’arrivo di Solari che ha portato con sé anche un nuovo (vecchio) acquisto. Né per la difesa né per l’attacco, che però tornerà certo a essere fondamentale per risollevare una squadra apparsa in grande difficoltà anche dal punto di vista fisico e atletico negli ultimi mesi.
Un indizio? È italiano, precisamente di Torino, nonostante un cognome che potrebbe anche suonare strano: Pintus. Anni: 56. Di nome fa Antonio e se la vostra memoria è buona lo ricorderete certamente mentre corre insieme ai grandi campioni durante gli allenamenti. E poi in campo a festeggiare i trionfi dell’epoca Zidane. Un’epoca che oggi sembra lontanissima, ma che in realtà è finita appena lo scorso maggio dopo la Champions sollevata a Kiev. Con l’addio dell’allenatore francese, anche Pintus aveva salutato la prima squadra.
Zizou lo aveva conosciuto proprio a Torino, ai tempi della Juventus e all’inizio dell’annata 2016/2017 gli aveva affidato la preparazione fisica della squadra che era appena salita sul tetto d’Europa a San Siro. I blancos si affidarono così ai metodi (e alla corsa) del sergente piemontese. Dicono che si sia subito ambientato bene, che il gruppo lo abbia accolto immediatamente alla grande nonostante le sudate; Antonio ha avuto la possibilità di misurarsi con Cristiano Ronaldo, il giocatore perfetto. E l’atleta perfetto, forse.
Non ha ritrovato CR7 a Valdebebas lo scorso lunedì, ma Pintus ha subito risposto presente quando Solari gli ha assegnato – ancora – la preparazione atletica della squadra. In una vecchia intervista, Antonio aveva ammesso che viaggiare faceva parte del suo lavoro, ma un preparatore atletico con la valigia in mano come lui è difficile da trovare: Chelsea, Udinese, Monaco, West Ham, Marsiglia, ma anche Juventus dal 1996 al 1998 (uno dei suoi pupilli e atleti migliori fu proprio Zizou) e più di recente Palermo e Lione.
Di allenatori ne ha conosciuti: Trapattoni, Marcelo Lippi, Vialli, Spalletti, Zola. Di giocatori (validi) che hanno beneficiato dei suoi metodi ce ne sono stati tanti: il Baggio del Pallone d’Oro annata 1993 forse il suo apice. L’ultima perla, prima dell’arrivo a Madrid, si chiamava Dybala. Alcuni sono oggi allenatori: Conte, Paulo Sousa, Pecchia, Inzaghi. Se gli doveste chiedere di spiegare il suo metodo di lavoro, Antonio risponderebbe: “Alla europea”, scherzando un po’ su quanto sia cittadino del mondo. Ma con le idee belle chiare: lavoro con la palla, corsa, prevenzione. Perché “il talento è la base ma il problema è poi restare lì, al top, per anni”.
Il presente si chiama (di nuovo) Real Madrid. Senza Zidane, con Solari. Una nuova sfida, accolta con piacere da molti visti i problemi fisici a cui sono andati incontro numerosi calciatori dei blancos in questi primi mesi della stagione. Per questo in tanti, all’interno dello spogliatoio, hanno approfittato dell’avvicendamento in panchina per chiedere che fosse nuovamente Pintus a occuparsi del lavoro quotidiano in allenamento. C’è tanto da fare per lui, ora che la squadra è tornata a correre… italiano: dopo i trionfi degli ultimi anni (di cui è stato tra i grandi artefici ‘nascosti’) anche per Antonio inizia una nuova sfida Real. Da vincere.