Ancora tu, Real Madrid: la Juventus contro i Blancos che non possono permettersi il fracaso, all in sulla competizione che li risveglia
“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”. E invece no. Juventus e Real Madrid si vedranno eccome, ancora. Dopo la finale di Cardiff dominata e stravinta dai Blancos lo scorso giugno, le due formazioni si ritrovano nei quarti di finale in questa stagione. Questo l’esito della sorteggio di Nyon, i bianconeri incroceranno quella che – secondo Massimiliano Allegri – è “la netta favorita per la vittoria finale a Kiev perché in un certo senso si è riposata per tre mesi”. Non voleva il Barcellona e ha preso l’altra spagnola da evitare, capace di vincere per la prima volta nella storia due edizioni consecutive della competizione.
Ancora una volta Zidane affronterà in panchina, a distanza di pochi mesi, la squadra in cui ha giocato dal 1996 al 2001. Incroci ed ex, come Sami Khedira che con i Blancos ha vinto la storica Décima prima di dire addio alla Spagna per vestire proprio i colori della Juventus. Come Gonzalo Higuain che è arrivato in Europa per giocare nel Real. Un sorteggio certamente complicato, anche se la stagione dei Blancos non è finora stata brillante come la precedente. Gli attuali campioni della Liga si trovano attualmente al terzo posto in classifica con 57 punti (15 in meno del Barcellona capolista e 7 in meno dell’Atletico Madrid secondo). Frutto di un inizio di campionato praticamente da incubo, con la squadra di Zidane capace di perdere punti praticamente ovunque (tanto in casa quanto in trasferta) o di vincere faticando come accaduto anche nell’ultimo match contro l’Eibar.
In Champions, invece, la storia è stata diversa sin da subito. Nel girone, insieme a Borussia Dortmund e APOEL Nicosia, i Blancos avevano anche il Tottenham e a Wembley hanno perso 3-1 finendo poi proprio dietro gli inglesi in classifica. Contro la squadra di Pochettino i ragazzi di Zidane non hanno vinto nemmeno all’andata (1-1) mentre agli ottavi contro il Paris Saint-Germain non c’è stata storia. Quando sente “la musica” la squadra campione d’Europa cambia faccia e soprattutto cambia atteggiamento. Un inno che la risveglia, il richiamo della storia che più di tutti i madrilenos hanno contribuito a scrivere.
Per quanto riguarda il modulo di gioco, Zidane sceglie principalmente una difesa a quattro formata da Carvajal e Marcelo sulle fasce e la coppia centrale Varane-Ramos. Centrocampo stellare con Modric, Casemiro e Kroos, anche meglio l’attacco con un Cristiano Ronaldo su cui non c’è praticamente più nulla da dire e una Benzema che nonostante i frequenti fischi dei suoi tifosi è sempre stato difeso dal suo allenatore che non ha mai voluto rinunciare a lui. Quando si gioca con un 4-3-1-2 e il rombo, il francese spesso sceglie di mettere Isco dietro le due punte ma il recupero di Gareth Bale fornisce un’ulteriore possibilità tattica. Da non dimenticare poi una panchina comunque ricca di talento (Asensio, Lucas Vazquez, Borja Majoral su tutti) ma anche assenze importanti rispetto alla match di Cardiff, ad esempio: Morata e James Rodriguez sono partiti e in più occasioni Zidane si è trovato – paradossalmente – con una rosa un po’ corta.
Questione di numeri, ma non soltanto. Questione anche di una competizione su cui il Real punta tutto. Fuori dalla Copa del Rey da mesi e senza la minima possibilità di raggiungere il Barcellona in testa alla classifica per fare il bis nella Liga, Florentino Perez ha chiesto il massimo alla sua squadra per centrare (un altro) traguardo storico e salvare quella che – senza titoli – sarebbe un’annata disastrosa che metterebbe in discussione tutto e tutti. Il timore a Madrid c’è e si respira: dal 2014, anno della Décima e prima delle tre champions vinte negli ultimi quattro tornei, l’unica volta che Sergio Ramos e compagni non sono riusciti a raggiungere l’ultimo atto è stato il 2015. In semifinale la Juventus di Allegri sulla strada del Madrid e di Ancelotti, 2-1 bianconero allo Juventus Stadium e 1-1 firmato dall’ex Morata al Bernabéu dopo il vantaggio di CR7. Juve in finale contro il Barcellona, coppa agli spagnoli. Così anche a Cardiff, contro il Real già di Zidane. Se dovesse servire una spinta in più, i bianconeri potrebbero cercarla nella voglia di rivincita.