Amauri: “Juve come nel 2011? Oggi c’è più qualità e una società forte
Il doppio ex si racconta in esclusiva ai nostri microfoni
Juventus-Fiorentina è sempre stata una partita dai mille intrecci di mercato. Chiesa ne è l’esempio più recente, ma sicuramente non l’unico. I tifosi di entrambe le squadre si ricorderanno dell’attaccante italo-brasiliano Amauri che oggi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2017, ha deciso di trasferirsi a Miami. Amauri ci ha raccontato, in esclusiva, cosa vuol dire questa sfida per le due tifoserie.
“Da entrambe le parti viene vissuta come una partita importante e storica. C’è una grande rivalità anche per via del gemellaggio tra i tifosi della Fiorentina e quelli del Torino. È un match che viene preparato con grande attenzione, al di là della classifica. Sono partite solitamente di grande qualità e che riservano molte sorprese. Io lo considero come un derby”.
Amauri ha quindi analizzato il momento delle due formazioni in vista del big match di domani: “La Fiorentina è molto divertente da veder giocare, con giovani interessanti ed una rosa di livello. Sono sicuro che farà un ottimo campionato, con l’obiettivo di centrare la qualificazione europea. Penso che la partita di domani potrebbe riservare molte sorprese. La Juve viene da una vittoria importante in Champions, ma la Fiorentina lo scorso ha vinto 3-0 a Torino. Credo comunque che la Juve abbia qualche possibilità in più giocando in casa”.
La stagione dei bianconeri in campionato è iniziata in maniera disastrosa tanto che Marchisio, dopo la sconfitta di Verona, ha dichiarato di vedere delle pericolose analogie tra questa squadra e quella che arrivò settima nel 2011. Di quella rosa faceva parte anche Amauri, almeno fino al prestito al Parma nel mercato di gennaio. L’ex attaccante si è così espresso sulle possibili similitudini tra le due situazioni: “Se Marchisio, che è cresciuto lì e conosce meglio di chiunque altro l’ambiente, ha fatto queste dichiarazioni è perché c’è sicuramente qualcosa che non va. Da parte mia credo però ci siano delle differenze: innanzitutto, la qualità della rosa a disposizione di Allegri è di gran lunga superiore rispetto a quella del 2011. Inoltre c’è una società forte ed importante alle spalle, cosa che all’epoca mancava del tutto. Il momento è sicuramente complicato e la Juve non era più abituata a questo tipo di situazioni negli ultimi anni, ma credo che possano uscirne al più presto. Sono convinto che il loro obiettivo sia ancora lo scudetto nonostante i 16 punti di distacco dalla vetta. Ovviamente è quasi impossibile, ma la mentalità della Juve ti impone di provarci fino alla fine”.
Da attaccante non poteva mancare un commento su Vlahovic: “È un’animale d’area di rigore, non molla mai e trasmette una grande grinta alla squadra nonostante la giovane età. Dopo i 21 gol dello scorso campionato si sta confermando ed ha tutte le carte in regola per diventare un campione. Se dovesse lasciare Firenze già a gennaio la squadra perderebbe molto, anche perché non sarebbe semplice trovare un sostituto. Sarei curioso di vederlo alla Juve anche se il salto di qualità, quando si indossa quella maglia, non è semplice. Vlahovic ha sicuramente i numeri dalla sua parte, ma è una decisione che va valutata attentamente anche perché uno tra Morata e Kean dovrebbe partire”.
Sempre a proposito di attaccanti Amauri ha voluto dire la sua anche sul giovane Kaio Jorge: “Ci vorrà tempo, non è sicuramente facile passare dal campionato brasiliano a quello italiano. Ha un grande allenatore (Allegri, ndr) che lo può aiutare in questo percorso. Non ho dubbi sulle sue qualità e credo che presto arriverà il suo momento. Mi aspettavo invece di più da Arthur, anche se è stato sicuramente sfortunato per via dell’infortunio. Quando salti la preparazione estiva poi non è facile farsi trovare pronti”.
Amauri ha quindi ricordato alcune delle partite più belle con la maglia della Juventus: “La doppia vittoria contro il Real Madrid nei gironi di Champions League del 2008 mi è rimasta nel cuore. Sono ricordi che, a 13 anni di distanza, ho ancora vivi dentro di me. Al Bernabeu abbiamo vinto grazie alla doppia magia di Del Piero, mentre a Torino ho trovato il mio primo gol in Champions con la maglia della Juve. Sono stati momenti fantastici, c’era grande entusiasmo intorno alla squadra per il ritorno nella massima competizione europea”.
L’ex attaccante ha invece individuato nel celebre gol vittoria a San Siro contro il Milan del 2012 uno dei momenti più belli del suo periodo con la maglia viola: “Credo che nulla accada per caso. Avevo lasciato la Juve quell’anno, dopo essere stato per sei mesi fuori rosa. Ero stato criticato, ma dopo quella partita ho ricevuto tanti messaggi di ringraziamento dai miei ex compagni e dai tifosi bianconeri. Quel gol, inoltre, è stato fondamentale per la Fiorentina in un momento molto difficile con lo spettro della retrocessione”.
Il futuro di Amauri
Dopo essersi ritirato dal calcio giocato nel 2017, Amauri non è più rientrato in questo mondo. “Al momento non è tra le mie idee. Mi piacerebbe fare l’osservatore, ma penso sia ancora presto. Il mio sogno è quello di poter aiutare i ragazzi meno fortunati dandogli delle opportunità per il loro futuro. La pandemia ha rallentato questo progetto che spero di poter avviare il più presto possibile”.
A cura di Giuseppe Lo Porto