Questo sito contribuisce all'audience di

Mancini a Casa Sky Sport: “Spalletti speciale. Potevo andare alla Juve”

Ancora tanta incertezza sulla ripresa del campionato in Italia in seguito alla pandemia di Coronavirus. Ospite del consueto appuntamento con “Casa Sky Sport”, è stato l’ex calciatore della Roma Amantino Mancini. Doveroso iniziare a parlare della situazione attuale: “Abbiamo attraversato un periodo difficile che non è stato ancora superato. Ho visto la Bundesliga e mi ha fatto molto piacere, però diciamo che gli stadi vuoti portano un po' di tristezza. Dobbiamo avere pazienza, ci vorrà tempo per ricominciare”.

LEGGI ANCHE: Spalletti e il rapporto con Totti: "Pensavo prima al bene della Roma”


Amantino_Mancini_GDM.jpg

Sull’ inizio della sua carriera: “Ho sempre sognato di giocare in Italia. A Venezia non fu un periodo facile. Ambientarsi è stato complicato, faceva freddo, giocavo poco. E’ stata comunque un’esperienza che mi ha insegnato tanto. La Serie B era un campionato molto ruvido, però mi ha fatto capire molte cose”. Poi sull’arrivo a Roma: “Nonostante avessi giocato poco a Venezia mi sentivo più maturo rispetto ai mesi precedenti, Avevo imparato la lingua e avevo capito cosa volesse dire giocare in Italia e quanto fosse complicato”.

LEGGI ANCHE: Juve, test e primo allenamento per Cristiano Ronaldo: le immagini


capello_IMAGE.jpg

Sull’esperienza a Roma: “Capello lo ringrazierò per sempre. Sono arrivato a Roma con tanto scetticismo. Ricordo il primo incontro con lui, mi chiese perché a Venezia non giocavo. Io facevo un grande lavoro sul campo durante gli allenamenti e lui mi ha dato fiducia sin dal primo giorno. E’ stato fondamentale per la mia carriera. Era un vero sergente. Tutti lo rispettavano. Con lui il lavoro era la cosa più importante”. Poi svela: “C'è stata la possibilità di andare alla Juventus. Mi voleva con lui, poi l'affare saltò”.

Da Capello a Spalletti: “E’ il migliore con cui ho lavorato. E’ un esempio per me che adesso sto iniziando la carriera da allenatore. Quella Roma giocava a memoria e si divertiva. Era una squadra tecnicamente fortissima guidata alla perfezione. La notte di Lione? Fu una serata magica. Dovevamo vincere per forza dopo lo 0-0 dell’andata. E’ stato il gol perfetto nella serata perfetta. Grazie a quella partita ci qualificammo tra le prime otto d’Europa dopo tantissimi anni. E’ un gol che ha rappresentato tanto per me e per la Roma”.


Spalletti_Inter_IMAGE_2.jpg

LEGGI ANCHE: Bologna, Di Vaio: “Ibrahimovic? Non l'ho visto molto in forma"

Sulle esperienze con Milan e Inter: “Il primo anno all’Inter è stato positivo. Avevo un ottimo rapporto con Moratti. Mourinho? Lui mi volle fortemente, poi però decise di cambiare sistema di gioco e le cose cambiarono. Riesce a tirare fuori il meglio da ogni calciatore. Era capace di creare una polemica anche dal nulla tutelando al massimo la squadra”. Infine aggiunge: “Il gol di tacco nel derby il più bello della mia carriera”.