Di solito, in campo, ci si 'scontra' con gli avversari. Ma se di mezzo ci si mette un calcio di rigore, allora non è affatto raro che due compagni di squadra si siano strappati il pallone dalle mani. Con lieto fine che non è sempre stato poi scontato.
Lapadula - Niang
Il Milan vince a San Siro contro il Crotone e riesce a mantenere il secondo posto. Alla fine la decide Lapadula a 4 dalla fine, ma quanta fatica! I rossoneri vanno sotto, poi pareggiano con Pasalic e nella ripresa si complicano la vita sbagliando un calcio di rigore. Al 53' Lapadula viene atterrato in area, si impossessa del pallone e si dirige verso il dischetto. Niang lo ferma e... "Lapa, lo tiro io!". Il più caparbio è proprio il francese, che "vince" la discussione e va a battere il rigore. Con esito negativo, però, perchè Cordaz intuisce e para. Scherzo del destino, alla fine ci penserà proprio Lapadula a rimediare all'errore dal dischetto di Niang.
Bernardeschi - Kalinic
Da Milano a Firenze, questa di oggi è stata proprio una dura giornata per i rigoristi. Al Franchi va in scena una litigata simile a quella di San Siro, con Federico Bernerdeschi e Nikola Kalinic a contendersi il tiro dagli undici metri. Il fantasista italiano ha la meglio e, a differenza di Niang, ha ragione: esecuzione perfetta e Fiorentina in vantaggio.
Trotta - Falcinelli
Nella prima vittoria in Serie A del Crotone, maturata con il Chievo a fine ottobre, i marcatori (come i gol) sono due: Falcinelli e Trotta. La prima rete è arrivata da un calcio di rigore: atterrato Mesbah al 47’ del primo tempo, l’arbitro fischia e Trotta si avventa sul pallone. Da lì il bisticcio con Falcinelli, compagno "di prestito" dal Sassuolo. Lo tiro io, lo tiri tu: il ballottaggio se lo aggiudica Trotta. E gol. I due si abbracciano, una prima volta. Allo stesso minuto del secondo tempo, Falcinelli segna il 2-0. Altro abbraccio. Il bottino allo Scida è equamente diviso. I due giocatori risolvono la lite in men che non si dica e a fine partita sono i due protagonisti assoluti.
Bacca - Niang
Parità di episodi tra i due giocatori rossoneri: il febbraio scorso, contro il Palermo, Goldaniga commette fallo di mano in area e ai rossoneri spetta un rigore. Bacca vuole tirarlo ma Niang lo brucia in velocità. Battibeccano e alla fine la spunta il francese. In Milan - Torino di inizio campionato invece, accade il contrario. Al 17' del secondo tempo, Obi atterra Bonaventura in area. L'arbitro fischia e rigore per il Milan, Niang è pronto. Ma Bacca ha segnato già due volte e dato che tre è il numero perfetto, decide di tirare al posto del compagno. Pallone sul dischetto, destro potente e gol del 3-1
Kessié - Paloschi
Alla terza giornata di questo campionato, l'Atalanta fa tre punti col Torino. Il rigore fischiato a favore dei bergamaschi all'82' sarebbe compito di Paloschi, ma Kessié, certo di avere il piede e i muscoli più caldi del compagno entrato a partita in corso, prende l'iniziativa e ignora le urla di Gasperini dalla panchina. La vittoria arriva, e ricordare l'episodio per i protagonisti è motivo di sorrisi.
Simone Inzaghi - Crespo
Nel marzo del 2000 ecco Simone Inzaghi e Hernan Crespo a confronto: rigore per la Lazio. Il prescelto è Crespo ma sul dischetto, dopo qualche parola di troppo, va Simone Inzaghi. Tenta il “cucchiaio”, lo sbaglia, e un Cragnotti furibondo abbandona lo stadio. Il Presidente non risparmierà le critiche all’attaccante, ma nemmeno allo staff tecnico che non è intervenuto per evitare la brutta figura.
Balotelli - Eto'o
Altro caso a San Siro nell’ottobre del 2009. L’Inter di Mourinho ospita il Palermo di Delio Rossi. La partita è sullo 0-0 quando Balotelli, tentando di sfondare in area viene messo giù. La testa più calda dello spogliatoio nerazzurro prende posizione, ma si illude. Sarà Eto'o a sistemare il pallone, con Zanetti che allontana Supermario dagli 11 metri.
Lanzafame - Martinez
Nell’aprile 2013 Leandro Martinez, calciatore dell'Honved, si guadagna un calcio di rigore nel match contro il Pecsi MFC. Quando pensa di avere il titolo per tirarlo, Davide Lanzafame - in prestito dal Catania - s'intromette. La lite è talmente fastidiosa che il direttore di gara perde la pazienza. Il come finisce è davvero originale: cartellino rosso al giocatore italiano.
Di Canio - Simone Inzaghi
Simone Inzaghi ancora protagonista e sempre dal dischetto. Sampdoria-Lazio, 2004. Contrariamente a quattro anni prima, l'attaccante ha dovuto cedere e concedere il penalty al più focoso Paolo Di Canio. Al 27’ del primo tempo, espulso Antonioli e Di Canio trasforma dagli 11 metri.
Pensando al "non aver paura di sbagliare un calcio di rigore" di Francesco De Gregori ci viene da rassicurarlo. In questi casi, se mai, la paura è di tirarlo; suscitando l'ira del compagno, i cartellini dell'arbitro e le sfuriate di un presidente.