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Data: 20/11/2016 -

Sneijder: "Mi piacerebbe giocare nel Milan. Inter? Mi hanno calpestato"

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"Vorrei giocare nel Milan". L'annuncio arrivo alla vigilia del derby, da parte di un interista del "triplete". Wesley Sneijder ci prova e lancia la sua candidatura per il mercato di gennaio, anche se è lui stesso ad ammettere che è difficile. In attesa del derby l'ex pupillo di Mourinho si leva qualche "sassolino" dalla scarpa:

"All’Inter ho dato tutto, ci ho messo il cuore, ma non è finita bene. Mi sono sentito calpestato" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "E poi giocare nel Milan era il mio sogno di quando ero bambino. Quindi sì, se tornassi in Italia vorrei giocare nel Milan. Esordio? E come dimenticarselo. Arrivai il venerdì e Mourinho mi mise in campo il sabato". Frank de Boer? Wesley difende il suo connazionale: "L’Inter ha fatto male a mandarlo via. Non si tratta così la gente. Avrebbe costruito qualcosa se gliene avessero dato la possibilità... Frank ha fatto bene all’Ajax, ha fatto benissimo come vice in nazionale, nel 2010 al Mondiale ci ha aiutato molto. La verità è che l’Inter è finita con Moratti. Mi spiace che se ne sia andato, così è finito tutto. C’è bisogno di uno che comanda, uno che si faccia rispettare e davanti a lui stiano tutti zitti. Adesso i giocatori non hanno riferimenti. I cinesi? Chi sono, chi li vede, dove stanno? Sono sicuro che i giocatori neanche li conoscono".

Ausilio e Zanetti? Poco potere: "E Zanetti che cosa può fare? Ha potere? Non credo, visto che poi decidono i proprietari cinesi. La forza della mia Inter era Moratti: c’erano certezze. E per avere una squadra che crea e vince il campionato e fa divertire la gente ci vuole tempo. De Boer non ne ha avuto, non ha conosciuto la città, non ha costruito lui la squadra. L’Inter ha fatto un errore. Se avesse saputo certe cose, se avesse saputo che ogni giorno gli avrebbero chiesto di far giocare Gabigol perché lo avevano pagato quaranta milioni secondo me Frank non avrebbe nemmeno accettato l’incarico".

Problemi che a Milano ha avuto anche Sneijder: "Io sarei rimasto, a un certo punto ho pensato: sto qui e aspetto. Ma poi volevo giocare, un calciatore non può stare fermo tanti mesi. Avrei perso la nazionale, avrei perso soprattutto quello che amo, cioè stare in campo. Soldi? Sciocchezze, me ne sono andato perché non si poteva fare diversamente, poi ne sono state dette tante ma pazienza. Io so che ho dato tutto per l’Inter e sono fiero di quello che ho ottenuto. Ricordo più bello di Milano? Yuto Nagatomo, un vero personaggio. Un giorno l’ho chiamato e gli ho detto 'Devi venire a giocare in Turchia', e lui mi ha chiesto: 'Com’è Istanbullo?'. Scherzi a parte, per un giapponese è difficile stare tanti anni in Italia, lui veniva da un altro mondo, non parlava la lingua. Lo abbiamo aiutato, prima io e poi Cassano. E ormai Yuto è all’Inter da una vita".

Vorrei, ma non posso... ma forse sì: "No, non penso che tornerò più. Sono andato via litigando, eppure come ho detto vorrei giocare per il Milan prima di chiudere la carriera. Sono vecchio ma posso ancora giocare. In Turchia si sta bene. In Turchia il campionato è più complicato di quanto si pensi, è competitivo e la famiglia a Istanbul è contenta. Vedo le partite del campionato italiano e capisco che non è più il calcio di cinque anni fa, c’è meno qualità, ma il Milan è un mito per me. Gioca come il Milan deve giocare. Montella ha coraggio e sta lanciando tanti giovani".

Derby di Milano? Di un altro pianeta: "Quelli turchi sono pieni di passione, intensissimi. ma quello di Milano è un derby a parte. Un’altra cosa. Ricordo quello che abbiamo vinto 4-0 quando sono arrivato, ricordo quando mi hanno espulso perché ho applaudito l’arbitro, non sapevo che non si potesse fare. Comunque, mi hanno cacciato, siamo rimasti in dieci e abbiamo vinto lo stesso, segnarono Milito e Pandev. E mi ricordo il derby di Pechino con lo stadio pieno di gente. Quella serata dà la misura delle sfide fra Inter e Milan: il derby di Milano è uno spettacolo. L'atmosfera rimane, ma quei derby contavano qualcosa. Chi vinceva il derby vinceva il campionato. Ora vince sempre la Juve".

Sneijder poteva tornare in Italia già in passato: "Juventus? C’è stata una possibilità, ma Italia per me vuol dire solo Milano. E tornerei solo per il Milan o l’Inter, anche se la storia è finita male. Mourinho? Sono convinto che costruirà una grande squadra. Anche lui però ha bisogno di tempo e a Manchester non ne hanno dato neppure a Van Gaal. Quando cambi società e ti trovi in un club storico che ha bisogno di tornare a vincere subito non è facile lavorare, ma Mou è grande".



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