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Schick come Maurito: tra il no alla Roma e le sirene (nerazzurre) di mercato

Undici metri di felicità Luis Muriel, ancora Patrik. Una Sampdoria sempre più S(chic)k continua a sorridere, e a vincere. Lo fa in rimonta, tra le proteste del Bologna per un rigore che cambia tutto. Dal vantaggio di Dzemaili al tre a uno finale, in soli sei minuti. Nel segno, ancora una volta, della stellina ceca cercata in estate dalla Roma e finita ora nel mirino dell’Inter. “Ma il mio lavoro non è quello di pensare al mercato, ma di restare concentrato e fare il massimo quando entro in campo”. Cosa che al ragazzo sta riuscendo piuttosto bene. Sei i gol in campionato per l’ex Sparta Praga, due i centri in Coppa Italia, numeri da grande per un giovane sempre più decisivo e protagonista maglia della Sampdoria sulle spalle.

Il tempo di ambientarsi a Bogliasco e imparare qualche parola in italiano, – ma preferisce parlare ancora in inglese – e l’attaccante che si ispira a Ibrahimovic e Ronaldo e ricorda Van Basten ha iniziato a timbrare il cartellino con una regolarità da primo della classe. Media di un gol ogni circa 100′ per il ventunenne di Praga, sempre più importante per Marco Giampaolo, che a fine gara dalla pancia del Ferraris se lo coccola. “Perché non lo metto mai dall’inizio? Perché se no poi si alza il valore e me lo vendono – scherza l’allenatore – e io voglio averlo anche il prossimo anno, quindi mi sa che non giocherà più”. Difficile, difficilissimo. Perché con Schick in campo la Sampdoria cambia marcia, vince e diverte. Le sirene (nerazzurre) di mercato però da tempo hanno cominciato a suonare. Domani in programma c’è un incontro tra il procuratore del ragazzo Pavel Paska, oggi in tribuna a Marassi assieme al presidente Massimo Ferrero, e i dirigenti dell’Inter: menù di giornata, un possibile futuro in nerazzurro per Patrik Schick (blindato da una clausola di venticinque milioni di euro).

A ripercorrere le orme di un altro giovane blucerchiato che in passato ha imboccato la A7 direzione Milano. Quel Mauro Icardi che, dopo il gol da predestinato a Castellammare di Stabia, al primo anno di Serie A con il Doria ha chiuso la stagione col bottino di dieci gol in trentuno partite. Otto in venti lo score di Schick, pronto a raggiungere e superare quello che potrebbe un domani diventare il suo compagno di squadra, arrivato alla Pinetina per tredici milioni di euro nell’estate del 2013. Ma questo è il futuro, il presente si chiama Sampdoria. “Poteva essere la Roma? Ho scelto Genova perché pensavo che qui avrei potuto giocare di più e sono convinto di aver fatto la scelta giusta”. E a giudicare dai numeri, sembra davvero che sia così.