Il mostro, la paura. Josip Ilicic sa cosa vuol dire: quell'ombra che ti assale, dalla quale fatichi a uscirne fuori. Ci è voluto tanto tempo prima di rivederlo in campo, ce l'ha fatta. All'attaccante, oggi, è stato consegnato il Premio Gasco (una sezione del Premio Dardanello), come "Vero baluardo di speranza nella triste primavera della terra bergamasca, colpita più di altre zone italiane dalla pandemia". Perché ha avuto paura, e ha dovuto lavorare molto per batterla.
"Questo è un premio" ha spiegato (le parole riportate dall'Ansa), "non solo mio ma di tutta la squadra e Bergamo: abbiamo passato momenti molto difficili. Vi ringrazio di cuore per il premio, è molto significativo non solo per me ma per tutti quelli che stanno soffrendo, lo voglio dedicare a loro. Per me dedicare un premio come questo è molto importante.
Non è giusto vivere così, in questa situazione, soprattutto per la gente che lavora ventiquattro ore su ventiquattro. Spero veramente di cuore che tutto questo passi e che si possa ricominciare a vivere, ho sentito il Covid anche sulla mia pelle", ha concluso.