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Data: 04/10/2016 -

Dai messaggi di Allegri al salto in Under 21, a tutto Petagna: "Prima di Ascoli ho pensato anche di smettere"

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Tre gol su tre tiri in porta. E per Andrea Petagna il salto è stato doppio: dalla serie B all’Under 21, passando per l’Atalanta, ovviamente, dove ha trovato in Gasperini l’uomo giusto per rilanciarsi. “Ho girato tanto e ho fatto esperienza: ho giocato in tutte le nazionali giovanili”. Insomma, la gavetta non gli manca, altroché. E sembra quasi che il gol contro il Napoli sia per lui ordinaria amministrazione. “Importante, certo, ma erano fondamentali i tre punti per la salvezza”. Pragmatismo piuttosto che arie. Perché basta ascoltarlo mentre parla per capire che dentro quel fisico da corazziere si nasconde un ragazzo buono e dai valori sani e sinceri. Lo scopri subito, quando confessa: “Le prime persone alle quali ho voluto dire della convocazione in Under 21 sono state i miei genitori”. Loro, insieme al suo agente Giuseppe Riso, sono stati i primi e la loro riposta è stata la stessa. “Mi hanno detto tutti che lo meritavo ma che sarei dovuto rimanere con i piedi per terra”. Ha avuto tanti allenatori in carriera, (“Quasi 11”, aggiunge) e avrebbe una parola buona un po’ per tutti, ma quando si parla di Massimiliano Allegri gli si illuminano gli occhi. “Lo ringrazierò sempre. Tra i tanti messaggi ricevuti in questi anni conservo sempre sul telefono quello che mi mandò quando ero appena diciottenne. ‘Ricordati che puoi sbagliare tutto ma non l’atteggiamento’, ed io queste parole non le dimenticherò mai”. E a proposito di atteggiamento, quello di Andrea Petagna è schietto e sincero. Di una genuinità semplice, ma contagiosa. “Due anni fa ho vissuto un’estate complicata: avevo giocato poco e il Milan non mi ha portato in ritiro. Per un attimo avevo anche pensato di smettere perché non avevo offerte. Solo quella dell’Ascoli che però non si sapeva se sarebbe stata ripescata”. Poi il ripescaggio c’è stato ed è stata una fortuna: per lui, per l’Ascoli, per Gasperini e l’Atalanta (che lo ha preso già a gennaio scorso, lasciandolo sei mesi in prestito nelle Marche) e adesso anche per Gigi Di Biagio, che ha deciso di puntare su di lui per l’ultima gara di qualificazione dell’Under 21 al prossimo Europeo. Il numero della sua “nuova” maglia azzurra non l’ha ancora deciso, mentre per quanto riguarda il 29 scelto all’Atalanta ha un’idea molto chiara. “Innanzitutto c’è sempre il 9, che è il numero degli attaccanti, e poi è un numero che non ha nessuno quindi spero che possa essere un giorno ricollegato a me: come il 45 con Balotelli”. Deciso, molto deciso. Con il gol nel futuro: un futuro che è ancora tutto da scrivere con una penna che al momento è bicolore, nero e azzurro. I colori dell’Atalanta ed il colore della Nazionale.

Tags: Nazionali



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