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Verso Euro 2016 – La prima volta della Slovacchia

Inaspettato e meritato. Così si può definire il primo storico, approdo della Slovacchia agli Europei di calcio. Seconda dietro la Spagna e davanti all’Ucraina nel girone di qualificazione, la Nazionale slovacca ha raggiunto l’importante obiettivo dopo cinque tentativi andati a vuoto dalla (ri)fondazione della federazione calcistica nel 1993 (già in vita dal 1939 al 1945 prima della fusione totale con la Nazionale cecoslovacca). Ruolino di marcia notevole, da miglior seconda dei gironi, col record di sei vittorie consecutive e un’indimenticabile vittoria in casa contro la Spagna.

L’artefice riconosciuto del traguardo storico? Il ct Jan Kozak, sulla panchina della Slovacchia dal 2013. “E’ l’onore più grande della mia carriera, sarà un brivido partecipare nuovamente all’Europeo 36 anni dopo averlo fatto da giocatore” le parole di un allenatore carismatico che ha fondato un gruppo invidiabilmente unito, proiettato verso il salto di qualità nella convinzione di poter partecipare a “qualcosa di speciale e grande”. Ad attendere i suoi ragazzi, il cammino contro Galles, Russia e Inghilterra.

HAMSIK FARO DELLA SQUADRA – In una squadra piuttosto esperta (circa la metà partecipò al Mondiale sudafricano), Marek Hamsik è il nome più rappresentativo. Trascinatore durante le qualificazioni con 5 reti, il centrocampista del Napoli è il secondo giocatore di sempre per presenze in maglia slovacca (86). Insieme a lui, formano l’ossatura della squadra l’esperienza dei difensori Tomas Hubocan, Peter Pekarik e del capitano Martin Skrtel; nel reparto difensivo, poi, spiccano i nomi di due giovani “italiani” pronti prendersi un posto: il romanista Norbert Gyomber e il doriano Milan Skriniar.

In mezzo al campo, il milanista Kucka e Viktor Pecovski offrono fisicità dietro alla velocità di Vladimir Weiss e Robert Mak. Per il centrocampo avanzato, attenzione anche alla fantasia di Miroslav Stoch e Ondrej Duda, trequartista classe ’94 del Legia Varsavia e nome emergente di maggior rilievo del calcio slovacco. E in avanti? Si gioca con un punta sola, ma non sarà Robert Vittek, nome che evoca tristi ricordi tra i cuori azzurri (sua la doppietta che condannò l’Italia al Mondiale 2010), infortunatosi di recente e non convocato. Il ballottaggio sarà così tra Michal Duris e Adam Nemec, tra i soli tre attaccanti puri chiamati dal ct con Stanislav Sestak.

Schierata solitamente col 4-2-3-1, ecco la possibile formazione della Slovacchia:

Mucha (Slovan Bratislava); Pekarik (Hertha Berlino), Skrtel (Liverpool), Hubocan (Dinamo Mosca), Svento (Colonia); Kucka (Milan), Pecowski (MSK Zilina); Mak (Paok Salonicco), Hamsik (Napoli), Weiss (Al-Gharafa), Nemec (Willem II).

A Bratislava e dintorni è già cominciato il conto alla rovescia verso sabato 11 giugno e lo storico esordio agli Europei contro il Galles. Esordiente contro esordiente sotto il cielo di Bordeaux: che il sogno continui.

Marco Da Pozzo