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Ventura: “Spagna? L’Italia, l’Under 21 e la Juventus ne hanno presi 3: al momento troppo dislivello”

La Nazionale, la serie A e i suoi talenti: che futuro ci aspetta? Mondiali a rischio, si passerà per i play-off, ma Gian Piero Ventura non ha certo voglia di arrendersi. La “libidine” è rimasta anche da ct.

“Stanno cercando di abbassarmela” – si legge nelle pagine de Il Mattino “Ma fare il ct è un altro mestiere: abbiamo 48 ore per preparare la partita, non abbiamo la possibilità di avere il contatto quotidiano col campo e con i giocatori. Però bisogna riuscire a rialzarla quella libidine… Spagna? L’esperienza determina tutto. Quando prendiamo le nazionali più forti, la Francia, la Spagna, la Germania, l’Inghilterra vediamo quanti francesi giocano in Francia, quanti inglesi in Premier… Questo è un motivo di profonda riflessione. Dopo il ko della Spagna le critiche erano legate al fatto che tutti pensavano che noi fossimo più forti della Spagna. L’Under 21 ne ha presi 3, noi ne abbiamo presi 3, la Juve ne ha presi 3: in questo momento c’è un dislivello sia di natura fisica che qualitativa. Abbiamo due strade: aspettiamo 15 anni che nasca un altro Totti o un altro Del Piero o ci mettiamo al lavoro cercando di organizzarci e puntando alla crescita dei giovani”.

Obiettivo play-off: “Se capiti con Spagna o Germania, può succedere che sei costretto ad andare a giocare iplayoff. Masenza farne un dramma. Ogginoi pensiamo a battere la Macedonia ed ovvio che se nonandiamo in Russia sarebbe un fallimento. Ma nondimentichiamo quello che abbiamo fatto 11 mesi fa, con un ricambio epocale: a giugno avremo solo quattro “anziani” come Buffon, De Rossi, Chiellini e Barzagli. Poi dopo quei Mondiali avremo una età media bassissima, saremo unasquadra piena di giovani. Nelle ultime undici partite abbiamo vinto otto volte, pareggiato con Spagna e Germania e ne abbiamo persa una, quella di Madrid, che di colpo ha cancellato tutto quello che era stato fatto. Se stiamo cercando di costruire qualcosa di epocale dobbiamo avere pazienza”

Uno dei talenti italiani su cui puntare è sicuramente Insigne: “Agli Europei ha giocato poco perché il modulo non richiedeva il suo ruolo. Ora ce l’ha, al di là del fatto che i moduli sono solo dei numeri. Ma a Madrid non ha deluso meno di altri. Perché il problema al Bernabeu è stato sfacciatamente fisico, non solo qualitativo. Lorenzo haavuto lamaturazione nell’ultimoanno. Ora èungiocatorecompleto nel suo contesto e con le sue caratteristiche. Poi apro una parentesi: andiamo al Mondiale, facciamo 30 allenamenti tutti assieme per 20 giorni e la prestazione di Insigne sarà di gran lunga superiore a quella che avete visto. Il modulo non c’entra nulla”.

Sul campionato, che vede Napoli e Juventus in testa: “Mai come quest’anno si sono accorciate le distanze. Il Napoli prima giocava e divertiva ora gioca evince. E la cosa è diversa. È prioritario vincere, è un passo notevole in avanti. Poi la Juve mi pare che sia partita con un po’di difficoltà ma come sempre con i risultati dalla sua parte. Allegri dice che basta vincere 1-0? Lo dice perché è lui che vince 1-0. Ha ragione quello che arriva primo, anche se in questo momento dal punto di vista spettacolare, la squadra che gioca meglio è il Napoli”. Sul Var: “Menomale che c’è. Come tutte le esperienze all’inizio deve essere metabolizzato: ma mai come inquesto momento non c’è una sola polemica su quello che poteva essere fatto e non è stato fatto. Buffon? Non è stato capito, o forsesi è spiegato male. Ma anche a lui il Var va bene. Maradona? Lui sarebbe rimasto sempre Maradona, anche senza la Mano de Dios.

Ridurre il numero di squadre è la soluzione giusta anche in chiave Nazionale? Ventura dice la sua: “C’era una volta l’Ascoli di Rozzi efare punti in casasua eraun’impresa. Prendere 4 o 6gol, giocare in maniera arrendevole come hovisto fare negli ultimi due anni, non è un bene per il calcio italiano. Giocare in provincia era sempre una battaglia, perdevi lì gli scudetti: se provincia significa il Carpi di Castori, ben venga, se vuol dire arrendersi dopotre mesi, allora no”. Sul Napoli: “Sono stato da Sarri un anno fa a Castel Volturno e mi sono emozionato: eraproprio lì che io e il direttore generale Marino sognavamo di realizzare i campi di allenamento. De Laurentiis? È partito da zero, da niente. E adesso la sua è una delle società più forti d’Italia. Ma lui era ambizioso e si capiva anche allora nonostante fosse alle prime armi”.

Due possibili novità, Chiesa e Balotelli:Le idee sono abbastanza chiare: ma magari mi spunta un Cabrini o un Paolo Rossi comea Bearzot nel ‘78 e nell’82 e rimetto tutto in discussione. SuperMario? Gli ho parlato tre ore e mezza. Non c’è niente di segreto. Dipende da lui: nessuno può mettere in discussione le sue qualità. Si mettono in discussione altre cose”. Fabian O’Neill, il talento sprecato: “Ho visto giocare Zidane, Veron, ma nessuno era come lui. L’ho allenato a Cagliari: forza, competenza tecnica, qualità. Unico”. In chiusura d’intervista Ventura fa le carte alla serie A: “Ha recuperato le due milanesi, c’è la Lazio che è una conferma e il Torino che sarà la sorpresa del campionato. Dall’Europa League in su sarà avvincente come non mai”.