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Venezia, Zanetti: “Se ci salviamo, bevo di nuovo l’acqua della Laguna”

Dalla gioia per la promozione ai modelli Klopp e Guardiola: l’allenatore degli arancioneroverdi si racconta a Sky

Un tuffo in Laguna con un “sorso” di acqua da bere. Una promessa particolare quella che Paolo Zanetti ha lanciato in caso di salvezza del Venezia. Un gesto che l’allenatore degli arancioneroverdi conosce bene, fatto dopo il ritorno in Serie A dopo 19 anni. Adesso, però, c’è un’altra impresa da compiere, quella della permanenza nella massima serie.

“Mi sono già buttato nella Laguna e ho bevuto anche l’acqua – spiega Zanetti a Sky Sport – Non è proprio il massimo, ma mi piacerebbe rifarlo, è stato meraviglioso“. 

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Una promessa che nella mente dell’allenatore rievoca il giorno della promozione: “Quando siamo passati sotto al ponte di Rialto è stato qualcosa di incredibile, che solo a Venezia si può vivere. Non lo dimenticherò mai, per tutta la vita. E inseguo un altro sogno: mi piacerebbe riviverla con una salvezza che sarebbe un altro piccolo miracolo.

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“Ora c’è feeling nel gruppo”

Mancano solo due giorni alla ripresa del campionato di Serie A dopo una settimana di sosta Nazionali. Il Venezia si prepara per la prossima sfida, contro la Fiorentina. Si giocherà lunedì 18 ottobre alle ore 20.45. Gli arancioneroverdi sono a quota cinque punti dopo sette giornate. Un inizio in salita, ma prevedibile per Zanetti: “In totale siamo venti ragazzi stranieri, di quindici nazionalità diverse. Era normale che ci volesse un po’ di tempo per creare un’amalgama e diventare una squadra. La cosa più importante era creare feeling interno al gruppo, e penso che si sia creato. Ma è normale che serva del tempo“.

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“Sono ambizioso. I miei modelli Guardiola e Klopp”

Ogni punto è d’oro per noi. – dice Zanetti Dobbiamo sempre avere addosso una sensazione di pericolo. Mi impongo sempre di essere me stesso, di non scendere a compromessi, di sbagliare con la mia testa. Però sono ambizioso”.  Sono affascinato da Guardiola e Klopp, in Italia penso che Gasperini abbia trovato un modo nuovo di giocare. Un altro riferimento per noi giovani è sicuramente De Zerbi“.