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Van Hecke: “Brighton in Champions? Ci proveremo. Che orgoglio vestire la maglia degli Oranje”

Dal Brighton all’Olanda con una grande eredità sulle spalle: la nostra intervista esclusiva a Jan Paul van Hecke

Jan Paul van Hecke è la rivelazione nel ruolo di centrale di quest’avvio di stagione in Premier League. Protagonista assoluto nel Brighton & Hove Albion delle meraviglie, terzo in campionato del dopo Roberto De Zerbi. Van Hecke ha anche scavalcato l’interista Stefan de Vrij e l’ex bianconero Matthijs de Ligt nelle gerarchie di Ronald Koeman in nazionale.

 

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Van Hecke: “Orgoglioso di vestire la maglia dell’Olanda”

Nato a quattro giorni dalla partita inaugurale di Euro 2000, torneo ospitato all’epoca dal Belgio e dalla ‘sua’ Olanda, il calcio è sempre stato nel suo destino. Il 24enne si è raccontato in esclusiva a gianlucadimarzio.com alla vigilia del derby della Costa del Sud tra il Bournemouth e la squadra di Fabian Hürzeler di domani, sabato 23 novembre.

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Credits: Alessandro Schiavone

Insomma, un momento d’oro per il nativo di Arnemuiden che per tanti sarà la prossima grande cessione delle Seagulls dopo quelle di Ben White, Moisés Caicedo, Marc Cucurella e Leandro Trossard. “Penso che sia un grande momento per me“, ha spiegato Jan Paul van Hecke. “Poter rappresentare il tuo Paese è un orgoglio e poi con il Brighton stiamo facendo grandi cose. Con il club, e a livello personale, spero che le cose continuino così“.

L’Olanda ha sempre avuto grandi difensori centrali. Da Arie Haan, ‘adattato’ nel centro della difesa per la finale del mondiale 1974 in Germania nella Grande Olanda di Johan Cruijff, passando per Ronald Koeman, Frank de Boer, Jaap Stam e Virgil van Dijk: la lista è lunga e gloriosa. Ma van Hecke non ha paura di raccogliere eredità così pesanti. “Giocare per il tuo Paese è sempre diverso. Ma io sono pronto per questa sfida e indosso questa maglia con fierezza. Ripeto, vestire la maglia dell’Olanda è una cosa di cui vado molto orgoglioso“.

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Il suo idolo era proprio Dennis Bergkamp che illuminò Euro 2000 prima di sbattere sul muro azzurro in semifinale 21 giorni dopo la nascita di Van Hecke. “Iniziai da numero 10, a 15 anni alternavo il ruolo di centrale con quello di trequartista nella stessa partita, fu strano“.

Il Brighton delle meraviglie

Il Brighton quest’anno ha sconfitto le due di Manchester oltre al ‘comeback’ rocambolesco sul Tottenham. Da 0-2 a 3-2: la partita della svolta. “Attualmente stiamo volando, siamo cresciuti molto a livello di autostima. Speriamo di continuare così, penso che potremo raggiungere grandissimi traguardi. Proveremo a restare nella posizione attuale (terzi ndr). Solo a fine stagione tireremo le somme…”  

Infine, un commento speciale. Van Hecke ha perso il papà Guus due anni fa: “Babbo era il mio migliore amico. Prima di ogni partita mi dico sempre che mi sta seguendo da lassù e che devo fare il massimo. Non sono così sicuro però che sia il caso e che mi veda davvero. Perderlo è stata un colpo duro, sopratutto quando le cose vanno bene ti dici: ‘Sarebbe bello se fosse ancora qui’. La sua assenza mi ha reso più forte“.

A cura di Alessandro Schiavone