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Umiltà e sacrifici, con Giovinco nel mirino: Alessio Romanazzo, mini-talento al servizio del Bari

Nel finale di stagione ricco di delusioni sportive affrontato dal Bari, con una serie negativa caratterizzata da sei punti raccolti in nove partite che ha spedito i biancorossi matematicamente fuori dalla zona playoff, le note positive arrivano dalla linea verde, sposata giocoforza -11 gli assenti in occasione dell’ultima sfida di campionato persa al San Nicola contro l’Ascoli- da mister Stefano Colantuono, che domani sera sarà per l’ultima volta sulla panchina pugliese nella trasferta di Ferrara contro la Spal già promossa in A. Il centrocampista 20enne Curtis Yebli ha esordito da titolare contro i bianconeri di Aglietti dopo aver giocato già uno spezzone di partita ad Avellino, la stessa sorte è toccata all’attaccante classe 1999 Ciro Coratella, subentrato domenica scorsa, e al collega di reparto Michele Portoghese, di un anno più grande, il 22 aprile nello 0-2 incassato dal Verona. Tra le poche note liete c’è stato di partita disputato contro l’Ascoli è stato Alessio Romanazzo. Esterno offensivo di piede destro, seconda punta all’occorrenza, Romanazzo ha dimostrato buona personalità nei 20 minuti scarsi nei quali è stato chiamato in causa, rilevando compiti e ruolo di Vittorio Parigini. Attaccante tascabile, come lo chiamano i compagni, ma dalla grande voglia di mettersi in mostra.

Maglia numero 40 sulle spalle, anche se nelle partite giocate dal 1′ con la Primavera ha indossato sempre la 10, fisico brevilineo e cambio di passo che può infastidire le difese avversarie: Romanazzo, nato l’8 gennaio 1999, si è messo in luce con un gol sfiorato in maniera inedita per uno della sua stazza. Di testa, su cross da destra di Furlan: al fischio finale, nonostante lo 0-1 che determinava lo stop alle speranza di spareggi promozione dei biancorossi e la salvezza dell’Ascoli, è stato uno dei pochi a essere “risparmiati” dai fischi del San Nicola. Con i suoi coetanei non ha trovato tantissimo spazio -14 presenze agli ordini di Corrado Urbano- ma Colantuono ne ha apprezzato l’agilità e la rapidità. Determinazione e umiltà sono le parole d’ordine che gli hanno spalancato le porte di un sogno, l’esordio in prima squadra con i colori di cui è tifoso, festeggiato anche su Instagram: “Dopo anni di sacrifici e salti mortali da parte mia e della mia famiglia ho realizzato un sogno -le sue parole- esordire in Serie B con la maglia della squadra che tifo. Ora mi godo il momento e da domani testa bassa e si continua a pedalare più di prima”. Momenti di felicità, condivisi con la famiglia e i suoi agenti, Andrea Tammaro e Davide Pinto.

Sacrifici. Gli stessi che hanno permesso a Romanazzo, che a qualcuno ricorda il primo Giovinco e tra i big segue El Sharaawy, di percorrere ogni giorno i 130 chilometri andata/ritorno da Locorotondo, dove vive, a Bari. Al suo fianco papà Leonardo, impiegato comunale che con mamma Nada, addetta part time in una mensa scolastica, ne asseconda doti e aspirazioni. C’erano domenica sugli spalti, dove Alessio ha compiuto un altro step in un percorso di crescita avviato con la chiamata nella Nazionale Under 15. Vestiva la maglia dei Giovanissimi del Martina Franca, con la quale ha segnato una rete da centrocampo alla Paganese che a lungo ha spopolato sul web. L’anno scorso l’inserimento nella Top 11 del campionato Allievi, dove ha segnato 15 reti, ora la prima squadra. Dove spera di esordire dal primo minuto domani sera a Ferrara, contro la Spal. Dove a far festa sul campo saranno i padroni di casa, di ritorno in serie A dopo 49 anni, ma per Romanazzo e altri giovani biancorossi (anche il terzino Turi è pronto al lancio tra i “senior”) potrebbe trattarsi comunque di una data da ricordare.