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Italia U21, c’è la Spagna: “Senza paura!”. Di Biagio: “Siamo tornati un serbatoio per la Nazionale A”

Domandina: "Come si riconosce un buon allenatore?". Risposta: "…dai dettagli?". Cento punti a chi l'ha pensato. Ok l'aspetto tattico, i ragazzi, la gestione del gruppo. Ma il gioco è tutto lì, nei particolari. Di Biagio, ad esempio, gira con una cartellina: "Sempre con me". Contenitrice di segreti: minutaggio, statistiche, anche l'11 contro la Spagna U21: "Ho in testa 7-8 giocatori, manca ancora molto e devo valutare diverse cose". Gigi li conosce bene: "Volevamo una gara così, sono più bravi tecnicamente ma dobbiamo fare il nostro gioco, offendere e segnare. Nonostante il livello tecnico". Idee chiare per Di Biagio, allenatore dell'Italia U21, di scena domani all'Olimpico contro la Spagna. "Amistoso" di livello per testare i suoi ragazzi: "Giochiamo senza paura". Gara da spettacolo: "Erano 30 anni che l'Italia U21 non giocava a Roma". Altri tempi, era la finale d'andata dell'Europeo vinto poi dagli spagnoli: "Ero in curva al Flaminio!". Ricordi di un Di Biagio ragazzino: "Avevo 15 anni e ricordo un'atmosfera stupenda, spero che la gente si diverta". Queste le parole di "Gigi" ai cronisti presenti, tra cui Gianlucadimarzio.com.

 


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"NOI, SERBATOIO PER VENTURA"

 

Capitolo "azzurri" infine: "Siamo tornati ad essere un serbatoio per la Nazionale A, l'obiettivo è questo, ovvero fornire giocatori a Ventura. C'è l'orgoglio di tutti". Sull'Europeo in Polonia, l'Italia può vincere? "Sarebbe fantastico". Ma piedi per terra: "Non dobbiamo presentarci pensando che dobbiamo vincere e basta. C'è anche la Germania ad esempio, a me interessa giocare alla nostra maniera, coi sacrifici e l'impegno". Un monito: "Non dobbiamo pensare che siamo i più bravi, altrimenti potremmo avere sorprese". Sui singoli, da Chiesa a Cataldi: "Ogni volta che Danilo gioca con l'Under è sempre il migliore, la novità è che non riesce a dimostrare il proprio valore nel proprio club. E' un peccato". E infine: "Stravedo per lui, ma non posso giudicare le scelte della Lazio". Poi su Chiesa (leggi qui l'intervista): "Ho tre Federico in squadra, lo chiamo Enrico! (come papà ndr). Ma è uno che può fare tutto, dall'esterno di centrocampo alla mezz'ala". Lodi d'obbligo: "Ha corsa, intelligenza e disponibilità, devo aggiungere qualcos'altro?". Magari un aneddoto: "Nella Primavera viola giocava poco, ma tra maggio e giugno dell'anno scorso io e Vanoli (ex ct dell'U19, ora assistente di Ventura ndr) abbiamo avuto la sensazione che sarebbe esploso. Così è stato, bisogna aspettare questi ragazzi. Chiesa e Gagliardini sono l'esempio". Occhi puntati all'Europeo ora: "Ho pochi dubbi, massimo 5. Il tutto dipende da quello che accadrà nei prossimi mesi, il minutaggio di qualcuno può fare la differenza". Di Biagio lo sa, è tutto scritto nella sua cartellina.