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Trapani e l’uragano Antonini: “Non mi pongo limiti, 3-4 anni per provare il salto in Serie A”

Tra calcio e basket, l’imprenditore romano si racconta a Gianlucadimarzio.com: “Non esistono limiti, basta avere obiettivi chiari per raggiungerli”

Quando un uragano colpisce un luogo, alle sue spalle lascia macerie e danni. Non tutti gli uragani, però, hanno effetti negativi. Lo sa bene la città di Trapani che negli ultimi mesi è stata “colpita” da un uragano positivo che risponde al nome di Valerio Antonini. Imprenditore romano attivo nel settore del commercio di materie prime agricole, dallo scorso aprile proprietario del club granata che gioca in Serie D, Antonini ha cambiato volto alla città siciliana in pochi mesi.

Uno stadio – il Provinciale di Erice – rimesso a nuovo e un palazzetto dello sport – il PalaIlio – rivoluzionato dopo la concessione trentennale da parte del Comune di Trapani. Già perché non c’è soltanto il calcio nel progetto di Antonini, ma anche il basket, con la formazione locale che milita in Serie A2. Un programma ambizioso con un chiaro intento: portare Trapani ai vertici dello sport italiano.

 

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Credit photo: FC Trapani 1905

Trapani ha tutto: mare, montagna e storia – racconta Antonini a Gianlucadimarzio.com – Il problema è che per tanti anni si è pensato a conservare e non costruire. Oggi ho dato l’esempio che si possono fare le cose in grande anche qua. Non esistono limiti, basta avere obiettivi chiari e cercare di raggiungerli”.

L’amicizia con Maradona: “Mi ha dato la convinzione che nulla è impossibile”

La determinazione è la qualità migliore di Valerio Antonini, innamoratosi di Trapani grazie alla sua compagna, originaria proprio della città. Una determinazione frutto di due amicizie. La prima è quella con il più grande giocatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona: “Con lui ho vissuto momenti indimenticabili, a volte mi chiedo cosa sarebbe stato averlo qui al mio fianco – ammette Antonini – La sua amicizia mi ha dato la convinzione che non c’è niente di impossibile nella vita”. La seconda è quella con Francesco Casillo, presidente del gruppo Casillo: “Mi ha insegnato il mestiere e a lui devo tutto il mio successo professionale”.

Oggi con questa forza economica e sicurezza psicologica è difficile vedere un limite – aggiunge – Nella vita il carattere che esce fuori è frutto delle esperienze. Se non avessi avuto queste due amicizie così speciali non sarei riuscito a tirare fuori il vero Valerio Antonini”.

 

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Il progetto per Trapani

Antonini non vede limiti per Trapani, sia nel calcio che nel basket. In entrambi i casi ha allestito due formazioni che hanno un solo obiettivo: vincere i rispettivi campionati. Se nel basket è già arrivato il primo trionfo con la vittoria della Supercoppa di Serie A2, nel calcio la squadra allenata da Alfio Torrisi sta dominando il girone I di Serie D.

Finora cinque vittorie su cinque, 16 gol fatti e zero subiti. Una vera corazzata con giocatori che in passato hanno giocato anche in Serie A. Da Oliver Kragl ad Andrea Cocco, passando per Marco Crimi: “La gestione è fatta perché non voglio correre il rischio di ritrovarmi l’anno prossimo ancora in Serie D – spiega Antonini – La mia fortuna è che sto partendo dal basso, creando subito delle condizioni che consentano alla società entro 3-4 anni di provare il salto in Serie A con una situazione societaria solida”.

 

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Credit photo: FC Trapani 1905

E Trapani si è già innamorata di lui. Basta andare a seguire una partita della squadra granata al Provinciale, dove sono stati staccati 3.200 abbonamenti. Antonini è acclamato da tutti, tra strette di mano, abbracci e cori. Un imprenditore che ha stravolto Trapani, tornata a splendere dopo con il suo uragano positivo.

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