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Stankovic: “Matic è un guerriero come piace a Mourinho. Giocare bene non conta”

Le parole di Dejan Stankovic sull’acquisto di Nemanja Matic da parte della Roma

Dejan Stankovic ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’ex centrocampista nerazzurro, ed attuale allenatore della Stella Rossa di Belgrado, ha commentato l’acquisto di Nemanja Matic da parte della Roma ed è tornato sul suo rapporto con José Mourinho

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Stankovic: “Matic è un guerriero, farà bene alla Roma”

Dejan Stankovic, ex compagno di Matic in nazionale, si è espresso così sui motivi che hanno spinto José Mourinho a portarlo a Roma“È un giocatore affidabile e leale, sai di poterti fidare di lui sia in campo che nello spogliatoio. Inoltre, è un vero e proprio guerriero, uno di quelli che piace a lui. Le sue doti principali sono l’abilità nel primo passaggio per cominciare la manovra, la rapidità nell’intervenire sulle seconde palle e il colpo di testadi testa. Poi ha anche un fisico ottimo per proteggere la difesa. Nell’ultima stagione al Manchester United non ha brillato perchè in Premier si gioca un calcio molto dinamico, mentre la Serie A è più tattica. Non ho dubbi che farà bene fin da subito”. 

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“Mourinho adora la mentalità dei giocatori serbi”

L’ex centrocampista di Lazio ed Inter ha quindi parlato delle qualità che contraddistinguono i giocatori serbi: “I nostri più grandi valori sono la lealtà e l’orgoglio. Non abbiamo paura di niente. Tra di noi ci chiamiamo zingari, perché saremmo a pronti a tutto pur di vincere. Mourinho adora questo tipo di mentalità. Giocatori così, come Matic appunto, possono farti fare il salto di qualità quando giochi contro le grandi. Per me giocare bene non conta. La partita si dimentica, quello che resta è solo il risultato. Certo, giocare bene aiuta a vincere, ma adesso che sono allenatore (alla Stella Rossa di Belgrado, ndr) mi rendo conto meglio di certe dinamiche”. 

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Stankovic ha, infine, svelato un segreto del suo rapporto con Mourinho ai tempi dell’Inter“Quando è arrivato in Italia credevo di aver già raggiunto il top di quello che potevo dare. Grazie a lui, invece, sono riuscito a dare ancora il venti-trenta per cento in più. Sa sempre che cosa chiedere ai propri giocatori e quali tasti toccare per farti avere la reazione di cui ha bisogno, dandoti anche complicità quando occorre”.