Questo sito contribuisce all'audience di

Spartak, Carrera: “Guidare la Juventus è un’emozione unica per un bianconero. Conte? E’ l’università del calcio”

Conte, Cannavaro, Zidane, Deschamps, Sousa e adesso anche Carrera. Cresce ogni giorno il numero degli “allievi” di Marcello Lippi e alcuni di loro sono vicini a superare il maestro. Massimo Carrera ha appena iniziato l’avventura in panchina, ma è già in testa al campionato russo con il suo Spartak. Merito anche di Antonio Conte.

“Mi ha segnalato Gianluca Riommi, da 3 anni preparatore dei portieri dello Spartak” – si legge nelle pagine di ExtraTime Gli avevano chiesto un tecnico della difesa italiano e lui, che ha lavorato con Conte ad Arezzo, ne ha parlato con Antonio, che gli ha suggerito me. Il Chelsea gli aveva posto un limite di 4 collaboratori, noi eravamo 6, così quando me ne ha parlato ho accettato subito. Alenichev? Lo Spartak aveva contattato Berdyev del Rostov, poi non si sono più messi d’accordo e così mi hanno confermato. Mi sentivo pronto per questo compito. Sarei rimasto volentieri altri 2-3 anni con Conte, stare con lui è meglio che allenare in B o in C; ho fatto esperienze internazionali che valgono più di qualsiasi gavetta. So cosa vuol dire organizzare, dare emozioni a una squadra, lavorare sul piano psicologico, coinvolgere un gruppo”.

Esperienza bianconera: “Per un periodo ho guidato la squadra, emozione grandissima, anche perché io sono sempre stato un gran tifoso juventino. Conte? E’l’università del calcio, sa farsi seguire dalla squadra convincendola delle sue idee, sa ottenere dai giocatori la massima disponibilità. E poi sa formare il gruppo, la famiglia. Ci sentiamo spesso, ma parliamo poco di calcio in realtà, più di vita privata. Italiani all’estero? Siamo più bravi con la tattica, più pazienti e meticolosi, curiamo di più il dettaglio. Siamo organizzati, pur quando non abbiamo grandi talenti. Il calcio estero è cresciuto. La Premier per esempio è il torneo più affascinante oggi: la cultura sportiva diversa, direi più sana, dove si applaude per lo sforzo, a prescindere dai risultati”.

Chi vince ha sempre ragione: “Con i giocatori all’inizio è più difficile lavorare, ma se hai la fortuna di aver subito i risultati loro ti seguono; quando in settimana provi le azioni e poi vedono che funzionano in gara, si convincono subito. Voglio che i miei giochino, quindi organizzazione, possesso, pressing alto, aggressività, e che poi si dia il massimo. Sì, non si butta la palla lunga… Lippi? Ha formato un bel gruppo, si giocava tutti per tutti, anche quelli che non giocavano erano contenti, c’era la voglia di vincere, la fame sportiva. Russi? Loro hanno la mentalità di chi si accontenta, fanno bene 2-3 gare poi si adagiano. Ecco, la risposta l’ho ottenuta dopo il derby col Cska: siamo andati a vincere a Grozny col Terek, 4°”.

Consigli per gli acquisti: “Tutti i miei stanno rendendo tanto. Fra i giovani mi stanno piacendo Kutepov, 23 anni, difensore, e Zobnin, 22enne centrocampista. Poi l’olandese Promes e Glushakov e Kombarov, i nazionali. Buon team ma deve andare sempre a mille all’ora”. Avversarie? Occhio a Lucescu: “Il suo Zenit è la squadra più tosta ed esperta, è un gradino sopra tutte. Poi sullo stesso piano Cska, Krasnodar, Rostov e noi. Ma è tutto il calcio russo che sta crescendo, anche in previsione dei Mondiali. C’è il limite di 5 stranieri, quindi i russi hanno più spazio. A volte crea problemi perché ti tocca fare dei cambi obbligati. Avversari? Witsel dello Zenit è forte, ma mi piace molto Smolov, punta del Krasnodar e capocannoniere, l’iraniano del Rostov Azmoun, veloce e tecnico”.

Il presidente della Spartak è Fedun, uno degli uomini più ricchi della Russia: “È un grandissimo tifoso, ha investito tanto e vuole vincere, dopo che non ci riesce dal 2001. Lo Spartak ha una tifoseria calda, è la Juve di Mosca e si pretende sempre il massimo”. Mosca? Bella, ma che traffico… :Abito nel centro sportivo, a 40 km dal centro. Ho visto la Piazza Rossa, il Cremlino che ora con la neve e Natale sono ancora più belli. Ma il traffico… Una volta stavamo andando in ritiro vicino allo stadio, dal centro sportivo, e la città era bloccata. Siamo scesi dal pullman e con la squadra ho preso la metro e in 20 minuti siamo arrivati. Contratto biennale? Sì, ma non alle cifre che sono uscite sui giornali, 1,5 milioni… Ma neanche al lordissimo…”.