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Caso prestiti: le linee guida per i possibili ritorni

La FIFA ha provato a fare chiarezza sul destino dei giocatori in prestito dalle squadre di A ai club impegnati nei campionati già conclusi per Coronavirus

L’emergenza Coronavirus ha stravolto lo sport mondiale, obbligando molti Paesi a chiudere anticipatamente la stagione, compresa quella calcistica. Ecco dunque che in Olanda, Francia, Belgio, Scozia, Messico, Argentina e Giappone è arrivato lo stop definitivo con appuntamento rimandato alla prossima stagione. Non è ovunque così: la Bundesliga in Germania è ripartita, mentre Inghilterra, Spagna e la stessa Italia si preparano a ricominciare. Ma cosa accade a quei giocatori che erano in prestito in un club di un campionato ora concluso? Un calciatore in prestito in Ligue 1 può giocare il finale di stagione in Serie A? In teoria sì (l'esempio sarebbe Icardi, su cui però Inter e Psg stanno lavorando per trovare un'intesa per il riscatto), ma decideranno le singole federazioni, salvaguardando l’integrità del campionato. Che significa? Proviamo a spiegarvi tutto.


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Cosa dice la FIFA

La FIFA ha reso note negli scorsi giorni alcune linee guida da tenere, indicando la questione al punto 36: “Se un giocatore viene prestato dal club A al club B durante la stagione in corso e l'attuale stagione del club B viene anticipatamente interrotta a causa del COVID-19 (che risolve effettivamente il prestito), si applica l'eccezione alla registrazione COVID-19? Sì.

Il contratto di lavoro del giocatore può essere considerato “scaduto o risolto a seguito di COVID-19". Il giocatore avrebbe quindi il diritto di essere tesserato per il club A (ovvero il club che ha prestato) al di fuori del periodo di tesseramento fissato dall'autorità competente. Tale tesseramento darebbe luogo a un'eccezione di convalida che sarà sovrascritta manualmente dall'amministrazione FIFA conformemente all'articolo 6.1 dell'allegato 3 dell'RSTP FIFA”.


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Chiarimenti

Ci sono però alcune precisazioni da fare in merito, che riguardano lo status del calciatore in questione e la Federazione di appartenenza del club in cui esso faccia ritorno. Innanzitutto, il giocatore non deve esser stato coinvolto in più di due trasferimenti per la singola stagione, in quel caso non potrebbe essere nuovamente tesserato per la terza volta. Un esempio chiaro è il caso di Steven Nzonzi, che nella stagione 2019/2020 ha già giocato con le maglie di Galatasaray e Rennes, dunque non potrà giocare con la Roma al suo rientro dal prestito. In secondo luogo, dovrà essere la Federazione a dare il via libera al tesseramento a patto che questo non mini l’integrità del campionato. Elemento fondamentale questo, che potrebbe essere chiarito ulteriormente nella riunione prevista lunedì prossimo tra la FIFA, le Leghe, i club e i calciatori.


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I calciatori coinvolti

Questo l’elenco di tutti i calciatori delle società di Serie A in prestito a club i cui campionati sono stati interrotti per Coronavirus.

Atalanta: –

Bologna: Donsah (Cercle Bruges), Calabresi (Amiens), Falletti (Club Tijuana)

Brescia: –

Cagliari: Miangue (Standard Liegi)

Fiorentina: Zekhnini (Twente)

Genoa: Spinelli (Gimnasia La Plata)

Hellas Verona: –

Inter: Icardi (PSG), Colidio (Saint-Truiden), Emmers (Waas-Beveren)

Juventus: Pjaca (Anderlecht), Del Fabro (Kilmarnock)

Lazio: Durmisi (Nizza)

Lecce: –

Milan: Ricardo Rodriguez (PSV), Halilovic (Heerenveen), Tsadjout (Charleroi)

Napoli: Ounas (Nizza)

Parma: Diakhate (Lokeren)

Roma: Karsdorp (Feyenoord)

Sampdoria: –

Sassuolo: Odgaard (Heerenveen)

Spal: –

Torino: Milinkovic-Savic (Standard Liegi), Damascan (Fortuna Sittard)

Udinese: Perica (Mouscron), Opoku (Amiens)

Tutte situazioni da risolvere, campionato per campionato. Da lunedì ci saranno risposte più concrete, ma intanto i club sperano di avere rinforzi insperati nel finale di stagione.