Spezia, Scuffet sta diventando grande. Lontano da Udine e dai rimpianti
Continuità, numeri da big, oggi un altro clean sheet contro il Venezia: la nuova vita del portiere che disse di no all’Atletico
Minuto 85, Spezia in dieci e Venezia all’attacco. Cross in area, in agguato c’è Zigoni: non certo un peso piuma, ma vincono le mani di Simone Scuffet. Tese al cielo, sicure. C’era tutto da perdere, maledette uscite alte. In passato l’aveva ammesso anche lui. Invece per il portiere scuola Udinese sta tornando a funzionare tutto. Come dopo il più utile dei reset.
Con lo 0-0 di oggi – un’altra paratissima da man of the match, su Aramu – fanno 5 clean sheets in 11 partite. Solo 8, i gol subiti: sei mesi fa, in altrettante gare con il Kasimpasa, erano stati tre volte di più. Sarà l’aria della Liguria, ma non vale per tutti. Con Scuffet in campo lo Spezia ha preso 0,73 reti a partita (mai così bene in carriera), una media che schizza a 2,22 nei cinque match senza di lui. Fattore vero. Il bianconero è un altro, la categoria pure. Eppure, l’ex promessa sulle orme di Zoff, potrebbe aver ritrovato la bussola.
“Simone non lo scopro io”, sorride il suo allenatore Vincenzo Italiano nel postpartita del Penzo. “È un ragazzo con grandi doti e margini di miglioramento. Lo sa anche lui: qui ha un’opportunità importante, da sfruttare fino in fondo”. Parole che sanno un po’ di promemoria. Per la prima volta nella carriera di Scuffet, il futuro potrebbe essere davvero lontano da Udine: prestito con diritto di riscatto, dice il contratto che da quest’estate lo lega allo Spezia. Se continua così, i dubbi sono pochi.
Lontano da Udine ci sarebbe già potuto andare nel 2014. A chiamare, quella volta, fu l’Atletico Madrid vicecampione d’Europa. Incredibile, a ripensarci. “No grazie, devo finire di studiare”, il portierino rispose ai Colchoneros. Aveva sbalordito la Serie A nella primavera precedente, l’aria di casa era sembrata una garanzia. Questione di sliding doors, che da lì in poi a Simone cominceranno a girare male. Una dietro l’altra: nell’Udinese di Stramaccioni finirà a far panchina dietro a Karnezis, da dimenticare il prestito al Como, più ombre che luci, da secondo di Bizzarri e di Musso, fino allo scorso inverno. Non funzionerà nemmeno la scelta esotica di rilanciarsi in Turchia insieme a Stipe Perica, altro desaparecido del Friuli.
Oggi invece lo stacco dal passato sta dando i suoi frutti. “Ritrovata serenità? Parliamo di un giocatore intelligente”, continua Italiano. “Questo Spezia ha tanto spirito di sacrificio e lui ha imparato a crescere insieme a tutta la squadra”. Un po’ di pressione in meno, tante prestazioni in più. A 23 anni Simone Scuffet è un ottimo portiere di Serie B, con tutte le carte per puntare in alto. Il futuro è ancora tutto nei suoi guantoni.