De Zerbi: “Berardi è il nostro fuoriclasse, può giocare in ogni squadra”
"Secondo me si poteva fare di più anche oggi. Ma non è una critica ai miei giocatori. Li vedo belli e forti, quindi penso in maniera convinta che ci sia un pezzo in più da fare per il salto". Le parole dell'allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, dopo la vittoria ottenuta contro la Fiorentina. Intervistato da Sky Sport l'allenatore ha parlato di obiettivi. "Il muro noi siamo partiti per abbatterlo anche quest'anno. Onestamente è difficile scavalcare le prime sette".
L'allenatore ha lodato anche il contributo dei singoli: "A Raspadori tornando da Benevento avevo detto che una sera doveva cercare di "rubare il portafogli", è un ragazzo troppo per bene, a volte poco malizioso. E quando ha conquistato il rigore c'era la malizia dell'attaccante esperto. Mi ha fatto sorridere in partita, non è facile. Berardi? Non guardo più i rigori dai tempi di Foggia, mi hanno fatto troppo male. Ma è il nostro fuoriclasse, ha raggiunto una convinzione e una consapevolezza che sposta gli equilibri in ogni partita".
De Zerbi e il futuro
"Non metto la mia ambizione davanti a tutto – afferma De Zerbi -, per me può essere stimolante anche partire da un progetto nuovo e magari puntare alla salvezza. Bisogna capire se sono la persona giusta nel posto giusto dopo tre anni. In pochi in una squadra di metà classifica rimangono tanto tempo. Andremo a cercare di trovare la decisione giusta per tutti".
Sulla possibile cessione di Berardi, De Zerbi chiarisce: "Non conosco il suo futuro, ma lui è arrivato già da un po' ed è pronto per andare a giocare in qualsiasi squada. Ha tutto per giocare da protagonista ovunque. Sia lui che io cerchiamo come prima cosa di divertirci. Non credo che non prenda in considerazione l'idea di andare via. Ci divertiamo molto. Berardi ha 101 gol in Serie A nel Sassuolo, parliamo di un giocatore che ha dimostrato. Farlo in un grande club non dipende solo da lui ma se viene messo nelle condizioni di poter esprimere tutto il suo potenziale. In una grande squadra cambiano le pressioni ma non il tipo di sport".