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Inter, Sanchez: “Sono un leone in gabbia. Se mi lasciano giocare sono un mostro”

Tra sfogo, gioia e liberazione: le parole dell’attaccante cileno, decisivo in Supercoppa contro la Juventus

L’Inter ha vinto la Supercoppa italiana contro la Juventus (2-1). Decisivo, negli ultimi istanti del match, è stato Alexis Sanchez, che con una zampata ha deciso il match mandando in delirio tutti i tifosi nerazzurri che – anche grazie a lui – hanno potuto festeggiare il primo titolo della stagione. A fine partita, poi, Sanchez è stato intervistato e ha rilasciato dichiarazioni non banali. Tra un misto di gioia e liberazione, l’attaccante si è tolto qualche sassolino nelle scarpe: “Il campione fa cose che nessun altro fa. Oggi è stato così. Ho giocato con la Lazio, credevo di giocare questa partita perché ero in forma. Non è andata così. La scelta di Inzaghi la rispetto, ma oggi avevo tanta fame di vincere qualcosa“.

 

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“Non mi hanno lasciato giocare, ma non sono stato male”

Io non sono mai stato male, ma non mi lasciano giocare”, ha ripreso Sanchez. Ho sempre detto che sono un leone in gabbia: se mi lasciano giocare sono un mostro. Conte arrivava ogni giorno e mi diceva che nessuno era come me qua, e mi diceva che mi voleva mettere in campo nell’ultimo quindici-venti minuti. Gli dicevo: ‘Mister, mi fai soffire, mettimi prima’“, ha commentato scherzando, ma dando la sensazione netta di essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa. Poi, ha chiuso commentando lo stato della sua squadra: “Siamo nella strada giusta, dobbiamo continuare così, non mollare e continuare a pensare in grande“.