Sampdoria, Ferrero: “Cori discriminatori? Ho sentito il dovere di fare qualcosa. Ripartiremo da Giampaolo ma sarà difficile tenere i giocatori che se ne vogliono andare”
“Quando ho visto quel che stava accadendo ho sentito il dovere, da presidente, di fare qualcosa. Amo il calcio, non il pallone. Il calcio è aggregazione. Cosa racconteremo ai ragazzini se concediamo a questi quattro scappati di casa di fare questo? Io amo lo sport e noi abbiamo una tifoseria meravigliosa”. Massimo Ferrero, in mix zone dopo Sampdoria-Napoli, è tornato sull’episodio dei cori di discriminazione territoriale che hanno portato l’arbitro ad interrompere per qualche minuto la gara. In quello stop, il numero uno blucerchiato è sceso in campo e si è diretto verso la Gradinata Sud per chiedere ai tifosi di smetterla. “Sanzioni? Non penso ne arriveranno. Quando andiamo noi negli altri stadi ci fanno dei cori e fanno finta di niente. Proprio perché noi abbiamo una meravigliosa tifoseria, magari quando qualcuno si scalda facciamo da cassa di risonanza per tutti gli altri”.
“La Sampdoria è un’isola felice. Quando veniamo a vedere una partita dobbiamo godere. Ci sono riuscito? Per chi ama la Sampdoria sì, altri mi hanno ingiuriato. Peggio per loro – ha proseguito Ferrero, parlando della sua quotidianità da presidente-. Noi ci abbiamo creduto fino in fondo, mica giochiamo per pettinare le bambole. Ho investito centinaia di milioni, ho portato tanti campioni qui. Senza nulla togliere a Garrone, tornate a 4 anni fa e vedete cosa era la Sampdoria prima. Il calcio è cambiato, io investo sempre. Adesso abbiamo investito su una struttura importante. La Samp ripartirà da Giampaolo? Certo. Lui è il nostro allenatore ed ha quattro anni di contratto. Per l’Europa sfumata io sono il più arrabbiato di tutti. Però sarà difficile trattenere calciatori che se ne vogliono andare. Sarà importante prendere ricambi importanti. Se mi mettessi i soldi da parte avreste ragione, ma io non metto da parte niente. La Sampdoria diventerà un punto d’arrivo molto importante. Ma se la Juventus venderà quest’anno due giocatori, vuol dire che noi come squadra media dobbiamo essere un trampolino di lancio per insegnare il calcio ai giovani. Dirigenza? Squadra che vince non cambia, e per me questa squadra ha vinto quest’anno”. Un voto alla stagione? “Otto. Perché sennò poi non hanno più lo stimolo per arrivare a dieci”.