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Caos in Spagna, la difesa di Rubiales: “In Repubblica Dominicana non per evitare la polizia”

Le parole dell’ex presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales dopo la perquisizione e l’arresto

In Spagna non accenna a diminuire il caos creatosi dopo le perquisizioni e gli arresti nella Federcalcio spagnola. Il tribunale di Majadahonda ipotizza i reati di riciclaggio e corruzione attorno all’accordo stipulato tra la RFEF e l’Arabia Saudita per far disputare nel Paese la Supercoppa spagnola. Al centro delle polemiche e soprattutto delle inchieste c’è l’ex Presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales.

 

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La difesa di Rubiales

Rubiales, che nel frattempo si è dimesso dopo il caso che aveva coinvolto la giocatrice della nazionale femminile Jenni Hermoso, è stato arrestato e si è visto perquisire la sua abitazione. Ha fatto discutere soprattutto il fatto che la casa di Rubiales non sia in Spagna, ma in Repubblica Dominicana.

 

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Rubiales si è difeso così al programma di “Vamos a ver” di Telecinco con un suo messaggio letto dalla conduttrice: “Sono assolutamente sorpreso da tutto questo. Lavoro nella Repubblica Dominicana da più di un mese di fila. Infatti la mia famiglia avrebbe passato la Pasqua con me qui. Non è stato evitato alcun tipo di azione della polizia”.

 

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Per ricostruire la vicenda, nella giornata di mercoledì l’Unità Centrale Operativa della Guardia Civile ha effettuato delle perquisizioni nella sede della Federcalcio spagnola. Al centro dell’inchiesta c’è l’accordo che la RFEF ha stipulato con l’Arabia Saudita per far disputare sei edizioni della Supercoppa di Spagna nel paese del Medio Oriente. Un contratto che ha rappresentato un’entrata nelle casse della Federcalcio di circa 40 milioni di euro l’anno stipulato grazie anche alla Kosmos di Piqué.