Roma, Spalletti fa i conti con l’infermeria: “Per Vermaelen ci siamo quasi. Fazio, Rudiger e Paredes da valutare”
Una squadra in forma, la Roma. Dopo il pareggio di Empoli e la vittoria in Europa League, l’obiettivo sono i tre punti contro il Bologna nella sfida dell’Olimpico di domani sera. Ha parlato così Luciano Spalletti della sfida direttamente dalla sala stampa di Trigoria: “Il Bologna è una società forte e Donadoni è bravo, sarà una partita difficile come tutte le altre ma noi pensiamo di poter confermare la nostra crescita e fare una bella prestazione”.
Il punto sugli infortuni, poi: “Per quanto riguarda Rudiger si rischia a rimetterlo di nuovo in campo. Bisogna essere coscienziosi perché lui ha avuto un infortunio serio e dovremo fare attenzione. Dalla prossima settimana Mario Rui si allena con la Primavera. Manolas, Totti ed Emerson invece svolgeranno un lavoro individuale. Fazio rientra in gruppo e va valutato: se è a disposizione lo faccio giocare, ma bisogna verificare. Paredes ha subito trauma al ginocchio destro, si prova ad allenare e si vede come va. Il ginocchio nel contrasto gli si apre un po’, non si tratta di stress distorsivo. Per Vermaelen nessuna ipotesi chirurgica al momento, non ha bisogno di ulteriori controlli specialistici. La pubalgia richiede tempo e la prognosi non si può fare con certezza, ma il dolore rimane tollerabile. Secondo noi possiamo riaverlo a disposizione in poche settimane: ci siamo quasi”.
Le note positive invece, come la media gol davvero elevata nei match all’Olimpico: “Secondo me è casuale, ho visto partite dove ne abbiamo fatti 4 ma abbiamo faticato. In altre dove ci sono state più occasioni magari non abbiamo fatto risultato. Che poi, può darsi che casa nostra ci faccia sentire più tranquilli, ma la squadra è cresciuta ed il dato è tangibile. Si vede qualcosa di diverso. Le radici sono forti, aspettiamo la fioritura. Si è visto anche nell’ultima partita che abbiamo preso gol e siamo andati forte a cercare di recuperare”.
Sui giocatori più in forma, Nainggolan su tutti: “E’ il Nainggolan che vogliamo. Lotta, fa cominciare male l’azione degli avversari, fa un po’ tutto. E’ fisiologico che ogni tanto si abbassi il rendimento ma Nainggolan è tornato il guerriero che conosciamo”.
Sull’assetto offensivo della squadra: “Emerson è un giocatore da Roma, è cresciuto, abbiamo un reparto difensivo affidabile perché ci sono giocatori che possono stare nella nostra rosa. Non abbiamo problemi a sviluppare il nostro gioco, anche spostando il baricentro più avanti e potremmo farlo anche domani, giocandomi tutti gli uomini offensivi. Bisogna valutare anche dei cambi che te la possano cambiare in corso, bisogna fare attenzione. Possono coesistere, il 4-2-3-1 è nato anche in base ai giocatori che abbiamo e, ad esempio, El Shaarawy fa dei rientri che mi fanno molto piacere. Salah deve attaccare per primo in pressing, il che permette agli altri di mirare in meno spazio una zona dove bisogna fare una chiusura preventiva”.
Tanti gol messi a segno, ma non coi tiri da fuori area: “Abbiamo le qualità per tirare da fuori. A Paredes, che ha più “castagna” di tutti, non è andata bene; De Rossi, Perotti, Emerson, Nainggolan hanno un gran tiro, è casualità perché ci abbiamo provato. Magari si fidano di più della manovra che funziona e si va fino in fondo. Sono sempre i risultati che contano, ma è una soluzione che va tenuta in considerazione con le squadre che si chiudono”.
Infine, sulla polemica legata alle parole di Buffon in settimana: “Non ho il tempo per guardare le situazioni della Juventus: sono concentrato solo sulle nostre. A noi non regala niente nessuno, come il portiere dell’Empoli che ha parato tutto. Non sono preparato sulla Juventus…”.