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Roma, Gasperini: “Incontriamo una squadra di ottimo livello. Giroud? Con il Milan ha fatto qualcosa di straordinario”

L’ex Atalanta ha proseguito parlando anche della necessità di turnover in vista dei prossimi impegni: “Non è facile uscire da una partita come il derby e poi la prima in Europa League, il Verona aveva una reattività maggiore. Aver segnato prima forse ha condizionato la partita, ma non ho mai pensato potesse essere un problema fisico. Il problema è sempre rientrare nella partita e valutare bene l’avversario, ci sta che in tre partite pensi che il Verona possa essere l’avversario meno ostico e poi si rivela difficilissimo. Dobbiamo acquisire queste abitudini, nel calcio di oggi con le coppe e le nazionali si gioca tre partite a settimana per undici mesi all’anno, questa ormai è la normalità“.

Roma, le parole di Gasperini

Gasperini ha proseguito parlando dell’ambientamento di Wesley: “Parliamo di un ragazzo di 22 anni che ha fatto 30 partite consecutive col Flamengo e dovrebbe essere a fine stagione, non è mai uscito dal Brasile e il campionato italiano è diverso. Ha dimostrato subito di avere un buon motore, ha dei margini tecnici di inserimento con la squadra, sembra che siamo qui da tanto. Ha avuto qualche problema e una fastidiosa gastroenterite, ma per età e motore può crescere e diventare un giocatore importante“.

L’allenatore ha concluso parlando di Giroud: “Il piano tattico è non portarlo dentro l’area di rigore, anche se è un giocatore che si muove bene ovunque. Ha fatto qualcosa di straordinario con il Milan. Fino a qualche anno fa per età alcuni giocatori non erano più competitivi, adesso in Italia e in Francia ci sono giocatori che ancora fanno la differenza a una certa età e questo è legato anche alla condizione atletica. Si allenano in maniera diversa e riescono ancora a incidere“.

Gian Piero Gasperini, allenatore Roma (Imago)
Gian Piero Gasperini, allenatore Roma (Imago)

Gasperini: “Attaccante? Spesso chi entra può essere decisivo”

Ai microfoni di Sky Sport, Gian Piero Gasperini è tornato sulla questione attaccante: “Il fatto di giocare così tante partite è un vantaggio. Per me è sempre stato così, i ruoli in attacco sono quelli che si sostituiscono di più, mi ricordo Muriel dalla panchina. Dovbyk e Ferguson hanno la fortuna di giocare tutte le partite e spesso chi entra nel finale può essere decisivo“.

L’allenatore dei giallorossi ha parlato anche delle dichiarazioni di Manu Konè, che ha dichiarato di puntare alla vittoria dell’Europa League: “Forse bisogna aspettare un po’. È giusto essere ambiziosi, ma ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di più credibilità. E la si ottiene con altre buone prestazioni“.