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Roma, Di Francesco: “E’ un’occasione unica”. Monchi: “Eusebio è l’allenatore giusto”

Eusebio Di Francesco è il nuovo allenatore della Roma. Ieri è arrivato l’annuncio ufficiale, oggi invece è stato presentato al pubblico in conferenza stampa. Un “bentornato”, più che un “benvenuto”: Di Francesco, infatti, ha vestito questi colori dal 1997 al 2001. Queste le sue prime dichiarazioni del suo ritorno in giallorosso.

Prende la parola prima il direttore sportivo Monchi: “Per la Roma e per me in particolare è un giorno molto felice, il ritorno di uno dei nostri. Un motivo d’allegria per la Roma, per me è importante perché dopo che Luciano mi aveva detto che sarebbe andato via, il mio obiettivo era chiaro: Eusebio doveva essere qui”. Quindi le prime parole dell’allenatore: “Prima di cominciare con le domande volevo ringraziare il presidente Pallotta, Gandini, Baldissoni e Monchi per questa opportunità. E’ un’occasione unica e sono felice di raccoglierla. Saluto e ringrazio il Sassuolo calcio, dai magazzinieri ai tifosi, lo staff, i calciatori e i direttori. Ringraziamento particolare al dr. Squinzi per fiducia, stima e affetto che mi ha dato. Sassuolo è una pagina di sport indelebile per me”.

Di Francesco: “Da avversario la squadra mi è parsa molto competitiva con giocatori di alto profilo che ha avuto davanti una squadra fortissima come la Juve, che però ha dimostrato di essere una squadra di livello top. Avendolo vissuto in prima persona so che il calore del pubblico sarà fondamentale, sono convinto che sarà il nostro dodicesimo uomo in campo, la curva è capace di trasmettere quel qualcosina in più. Voglio portare un senso di appartenenza a questa maglia”.

Ancora l’allenatore: “Dobbiamo lavorare sodo per ottenere maggiori successi in tutte le competizioni, perché questa società lo richiede. Sono pronto a questa sfida e migliorare. Passa in secondo piano che questa squadra sia arrivata seconda a 87 punti, quindi oltre le contraddizioni vanno ricordati i record. Per ottenere i traguardi bisogna fare uno sforzo in più e sono qui per questo. Il nuovo stadio? Avrebbe un valore positivo all’ennesima potenza, penso che questo sia il futuro per il calcio in generale, per rimanere tra i top club europei. Sono convinto che ce l’avremo e spero di essere qui per festeggiarne l’apertura”.

Riprende la parola Monchi: “La Roma non ha intenzione di vendere giocatori, ma di costruire la migliore rosa possibile perché Eusebio possa conseguire i migliori obiettivi. Salah e Rudiger? C’è un interesse di un club inglese e un’offerta per Momo, ma il prezzo lo fa la Roma. E decideremo, se arriverà questa offerta, se venderlo o no. Rudiger: non ci sono trattative e ci sono zero possibilità che Rudiger venga ceduto dalla Roma”.

Di Francesco su Totti: “La società ha parlato con lui per il futuro da dirigente. A breve dovrà dare una risposta. Io ho un legame particolare con lui e sarei molto contento di averlo in un ruolo che sceglierà Francesco, vorrei lavorarci anche in un’altra veste.”

L’allenatore: “Nel calcio c’è sempre fretta, ma ne sono consapevole. Ho la serenità e il desiderio di fare bene e concentrarmi sul campo e sul lavoro, sono convinto di poter trasmettere i valori di questo ambiente e soprattutto entusiasmo: questo deriva dai nostri comportamenti, dal modo di porci, dall’essere vicini e sinceri, dal fare dei risultati facendo se possibile divertire. La cosa più importante di cui abbiamo parlato con il direttore è cercare di creare compattezza per un obiettivo comune, per essere uniti e affrontare momenti positivi e negativi. Questo è un ambiente particolare e difficile, ma sono sereno nell’affrontare questa bellissima avventura. Questa sarà un’esperienza diversa totalmente da quella da calciatore e dirigente. Devo trasmettere consapevolezza e umiltà nel lavoro; allo stesso tempo i giocatori devono avere grandissima disponibilità. Berardi è un ottimo calciatore, l’ho visto crescere e ha grandissimi mezzi. Questo non significa che sia un obiettivo della Roma, ma lo ritengo un giocatore di altissimo profilo”.

Di Francesco sul mercato: “Le scelte che facciamo sono condivise. Come quella di Moreno. Lavoriamo insieme alla società e al direttore: non siamo due entità separate, noi siamo qui per il bene della Roma. Insieme cercheremo di mettere su una squadra molto forte”.

Monchi: “La Roma non è un supermercato, ma una squadra che vuole lottare per il campionato italiano e rappresentare l’Italia in Europa. La nostra idea è mantenere la migliore squadra possibile. Non esiste squadra nel mondo che non vende, ma non ci sono trattative aperte per altri giocatori che non siano Salah. Se qualcuno esce lo sostituiremo adeguatamente, perché il problema non è non vendere ma comprare male”.

L’allenatore: “Tra allenare una squadra di provincia e una grande c’è differenza. Ma la mia filosofia e il modo di fare calcio non cambierà, proporre un calcio offensivo e fare la partita. Partendo da un sistema di gioco che è il 4-3-3, adattabile durante le partite e che si lega alle caratteristiche dei giocatori che scenderanno in campo”.

Il direttore sportivo: “Conosco perfettamente i profili dei giocatori che vuole Eusebio, sappiamo i ruoli che dobbiamo rinforzare. Abbiamo parlato e condiviso alcuni nomi, alcune situazioni. Alcune trattative sono in fase avanzata, ma non ci saranno sorprese a breve termini quanto a nuovi arrivi. La Roma ha tre portieri e siamo coperti: Alisson, Skorupski e Lobont, al momento siamo a posto così”.

Di Francesco: “Pellegrini è un giocatore molto interessante e la società ci sta lavorando. Nainggolan da mezzala può segnare tantissimo, partire lateralmente può facilitare i suoi inserimenti con e senza palla, perché ha qualità così importanti che il calcio lo può interpretare in ogni sistema di gioco. Io sono stato scelto perché ho un certo tipo di calcio, prima di tutto voglio trasmettere ai giocatori questo pensiero, perché sarà fondamentale. La società si sta adoperando, io chiedo molto ai due esterni e alle due mezzali, quindi abbiamo bisogno di tanti giocatori per essere competitivi. Non voglio fare proclami, prima ho parlato di umiltà: da questo possiamo ottenere i risultati. Quali non lo so. So quali siano le speranze della gente, ma noi lavoreremo con concretezza ed entusiasmo. Così ci toglieremo grandi soddisfazioni”.

Monchi: “Di Eusebio mi hanno colpito tante cose, non solo una partita. Quando lavoravo in Spagna avevo l’abitudine di osservare e conoscere il calcio europeo e Sassuolo è stata una realtà che tutti hanno scoperto e apprezzato, hanno fatto molto rumore. Non ho voluto Eusebio perché mi ricorda gli allenatori spagnoli, ma perché incarna molte caratteristiche che ritengo necessarie per essere l’allenatore della Roma.

L’allenatore: “La prima persona che ho chiamato quando ho trovato l’accordo con la Roma. Lui ne è l’emblema. Ho mio figlio che gioca nel Bologna ma è tifosissimo della Roma: il suo idolo è De Rossi, perché è il primo che va ad esultare quando la squadra segna. Credo lui sia il mio punto di riferimento della squadra, al di là che giochi titolare o meno. Bruno Peres? Si possono avere anche delle difficoltà nel primo anno in una grande squadra. Lui ha sempre lavorato a 5, ma lo tengo in grande considerazione e lo osserverò da vicino nel ritiro”. Sul rendimento del brasiliano si è espresso anche il direttore sportivo: “Deve ritornare ai suoi livelli di Torino e con il lavoro del mister lo farà”.

Di Francesco conclude così: “Paredes lo ritengo un centrocampista centrale del 4-3-3, Strootman è un’ottima mezzala. Ha ritrovato la condizione ed è tornato ad essere trascinante. Possono essere fondamentali entrambi per il mio centrocampo”.