Un 16enne in porta, due espulsioni: la pazza serata del Rennes
Di sicuro i tifosi del Rennes non dimenticheranno facilmente questa serata di Europa League. Il Roazhon Park vestito a festa, il Cluj come avversario e tanta voglia di risollevare la propria classifica nel Gruppo E.
Niente da fare, è successo di tutto. Dopo 5 minuti Edouard Mendy viene espulso: Rennes in 10 e senza portiere. Uno sguardo alla panchina, entra Pépé Bonet. Giovane, giovanissimo. 16 anni e 254 giorni per diventare il portiere più giovane della storia dell'Europa League all'esordio assoluto in prima squadra.
Un momento atteso chissà da quanto tempo ma la sua 'prima' probabilmente Bonet l'aveva immaginata diversa. Dopo 4 minuti dal suo ingresso in campo incassa il primo gol, al primo tiro subìto.
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Impreparato, spaesato. Dalla panchina provano a trovare una soluzione, così Olivier Sorin, il preparatore dei portieri, si alza e raggiunge Bonet. Si posiziona dietro la porta e gli dà consigli su come piazzare la barriera su calcio di punizione, lo guida, gli parla e lo incoraggia anche. Tutto a distanza di pochi metri, per provare a farlo andare avanti in quei momenti di totale confusione.
La gara prosegue, il Rennes prova a rialzarsi. Al 28' ecco l'occasione: rigore a favore. Dal dischetto va Niang ma sbaglia. Mentre dal lato opposto del campo Bonet aveva deciso di non guardare e, girato, sentendo il boato dello stadio crede invece che finalmente la rete dell'1-1 sia arrivata. Esulta anche. Scene da tragi-commedia. Si ferma solo quando capisce e realizza che non c'è niente da festeggiare. Il risultato è sempre sull'1-0 per il Cluj.
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Quindici minuti di intervallo prima di tornare in campo e vedere il Rennes chiudere la gara in 9. Dopo 60 secondi dall'inizio del secondo tempo, Bonet sbaglia un rinvio e serve Omrani che viene atterrato da Camavinga, altro 16enne del Rennes in campo. Rosso diretto.
Un ragazzino in porta, due espulsioni, inferiorità numerica ma la squadra di Stephan riesce a difendersi e alla fine la gara termina con quell'1-0 realizzato da Deac. La rimonta non c'è stata, la reazione sì. E l'allenatore a fine partita ha portato tutti i suoi giocatori in mezzo al campo, tutti in cerchio. Qualche parola, non tanto di consolazione quanto di incoraggiamento per come hanno reagito e resistito. Anche i 28mila tifosi presenti al Roazhon Park se ne sono accorti. In una serata in cui la fortuna non ha assitito il Rennes ma il suo pubblico non ha mai smesso di incitare gli 11 (poi 9) in campo.