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Real Madrid, Florentino Perez: “Ronaldo come Di Stefano, è il nostro simbolo. Juve? Sarà una sfida tra club amici”

Chissà come ci si sente ad essere presidenti di una delle società più gloriose al mondo. Prova a spiegarlo Florentino Perez, che con il Real Madrid ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Ma non si accontenta, perché dopo il 3-0 rifilato alla Juventus appena una settimana fa l’obiettivo è puntare ancora al massimo, come sempre: “Essere presidenti del Real è un onore, perché è una magia, una storia d’amore eterna, con il palmares più grande nella storia del calcio, con più tifosi al mondo – Ha spiegato Perez in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport – valori che fanno parte del nostro dna, come il sacrificio, lo spirito di gruppo, il rispetto degli avversari. Per me è un’enorme responsabilità, devo mostrarmi all’altezza di ciò che questo club richiede. Nel 2017 abbiamo vinto 5 titoli, però noi non conosciamo la parola ‘autocompiacimento’. L’obiettivo è fare sempre meglio, perciò stiamo cercando di rendere più moderno il club a livello digitale, in un mondo sempre più globalizzato. In Liga abbiamo faticato quest’anno, ma in Europa è diverso. Nessuno ha vinto 5 coppe dei Campioni consecutive e nessuno ha vinto 2 Champions di fila come noi. Le 12 coppe aggiornano la nostra leggenda e per questo, quando suona l’inno della Champions, i madridisti di tutto il mondo sentono qualcosa di speciale”.

Dal valore assoluto della storia, a quello dei singoli, partendo da Ronaldo. Florentino Perez non nasconde la sua enorme stima nei confronti del fuoriclasse portoghese: “Quanto successo a Torino è stato molto emozionante e dimostra la grandezza della Juve e del suo pubblico. Il gol di Cristiano è uno dei più belli della storia, un gol meraviglioso del miglior giocatore al mondo. E’ il grande erede di Di Stefano e in lui si riflettono i valori del Real. Rappresenta tutto ciò che siamo: talento, lavoro, sacrificio, professionalità, ambizione. Cristiano oggi è il simbolo del Real. Buffon? E’ un lusso per il calcio mondiale, per il suo talento, la sua professionalità e il rispetto per gli avversari. Tutti vorrebbero avere un grande come lui. Higuain? Non mi sorprende, abbiamo avuto la fortuna di vederlo con noi. E’ rimasto nel cuore dei madridisti e lui sa con quale affetto lo ricordiamo”.

Il presidente del Real Madrid non risparmia elogi nemmeno per Zidane, che in 2 anni è riuscito a conquistare 8 titoli: “Come allenatore ha vinto come nessun altro a Madrid. E’ un genio del calcio e lo ha dimostrato in campo e in panchina. Totti? E’ una leggenda che tutti avrebbero voluto. Prima del 2006, all’inizio della mia presidenza, gli avevo telefonato per chiedergli di venire, ma lui disse che non poteva muoversi da Roma. La partita con la Juve un’amichevole? No, caso mai una partita tra club amici”.