Questo sito contribuisce all'audience di

Ranieri: “Sarri poco concreto? Una follia: a Napoli devono pregare che resti più anni possibile”

Roma e Juventus, finale di campionato thriller? In realtà ai bianconeri basta battere il Crotone alla Stadium per diventare campioni, a prescindere dai risultati delle altre. Non ci saranno sorprese. E’ la convinzione di Claudio Ranieri, che nella lunga intervista concessa a Il Mattino ha parlato anche del Napoli e della crescita del calcio italiano.

“È stato un bel campionato, divertente” – dichiara l’ex manager del Leicester Alla fine la classifica sarà lo specchio dei valori in campo. Quindi per capire chi è la più forte bisogna attendere ancora dieci giorni. Juventus? Allegri all’Olimpico ha fatto la cosa giusta: doveva far riposare qualche titolare e salvaguardare l’integrità di qualcuno dei suoi uomini migliori in vista del finale di stagione. Non ci vedo nulla di strano. Piuttosto è stata brava la Roma ad approfittarne. Napoli? Ora farà sei punti. E i giallorossi saranno costretti a fare la stessa cosa, senza falsi passi”.

Calcio italiano in salute: “Stiamo tornando in Europa molto competitivi, perché il nostro è un movimento attivo, vitale, pieno di idee dove non ci sono soltanto la Juve, la Roma e il Napoli ma anche realtà come l’Atalanta, la Lazio e anche il Chievo, che nonostante i tanti infortuni, è davvero una bella realtà”. Su Sarri: “Poco concreto? Una follia. A Napoli bisogna accendere un cero al suo cospetto e pregare che resti più anni possibili, perché questo è un progetto che può regalare tante soddisfazioni a tutti. Spero per i tifosi azzurri che rimanga davvero a lungo su quella panchina a cui sono tanto affezionato. Il suo gioco è un bel vedere, non c’è che dire. Ma anche la Juve, la Roma e l’Atalanta hanno mostrato sprazzi di buon gioco in tante occasioni”.

Seria senza grandissime stelle? “È vero, non ce le possiamo permettere, mai noi con le idee e i progetti, siamo tornati a essere competitivi anche in Europa. Come dimostra la finale della Juve in Champions e l’ottavo di finale del Napoli che è stato eliminato dal Real Madrid, ovvero l’altra finalista. A questi livelli la differenza la fa la determinazione: è quella che fa fare il salto di qualità. Se il Napoli ne avesse avuto un briciolo in più, magari ci sarebbe stata una finale tutta italiana”. Leicester, favola difficilmente ripetibile: “Vince sempre il club che ha più soldi. Quello che ho fatto io in Premier può capitare una volta ogni 18 anni… soprattutto quando ce ne sono tanti in più e ne sono tanti ad averne di più. In Inghilterra abbiamo realizzato un’annata incredibile e indimenticabili“.

Il segreto della Juventus? “La differenza la fa sempre la società. E la Juve sotto questo aspetto è la più forte: si sta già organizzando già per il futuro, per certi versi è sempre un passo avanti a tutti gli altri. Ha perso due anni fa la Champions, si è rimboccata le maniche, non si è data per vinta e adesso se la gioca di nuovo. Non si sa se vincerà ma è lì a contendere la Coppa al Real. Non è poco”. Allenatori italiani, “maestri” o “catenacciari”? “Ci differenziaLa tattica. Siamo all’avanguardia, studiamo sempre. Ci chiamano “catenacciari” ed è vero, noi siamo figli di quel sistema, ma l’esperienza italiana ci insegna che con l’1-0 si vince ed è finita, mentre all’estero pensano sempre e solo a fare gol. Noi coniughiamo bene attacco e difesa”.