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Qui Andria, “El Tanque” Cristaldi studia Higuain e punta a superarsi

L’attaccante argentino è il capocannoniere della Fidelis con 4 reti. Decisiva la sua doppietta per la prima, storica vittoria a Taranto. “Batistuta e Ronaldo i miei idoli, come calcia il Pipita”

“Guardate l’abbraccio con tutta la panchina dopo la mia rete dell’1-0 a Taranto, è bellissimo. Rappresenta davvero al meglio che gruppo sta nascendo”. Copyright di Matias Cristaldi, capocannoniere della Fidelis Andria che sta stupendo gli addetti ai lavori del girone H di serie D. Rinata dalle ceneri del fallimento estivo, la società biancazzurra ha avviato la stagione a fine agosto. Pochi giorni di preparazione prima del debutto in Coppa Italia, primi passi stentati in campionato – un punto nelle prime tre partite – e poi un filotto che ha spedito la squadra a un passo dalla zona playoff, con tre vittorie e un pareggio in quattro turni, passando per le vittorie contro le prime della classe, Picerno prima e Taranto poi.

Nativo di Tres Arroyos, piccolo comune della provincia di Buenos Aires, Cristaldi ha trascinato l’Andria domenica scorsa sul prato dello Iacovone per la prima vittoria nella storia del club contro il Taranto. Due reti nei primi 20 minuti, una sentenza sul definitivo 1-3 con l’assist a Manno. “Ci sto prendendo gusto (ride, ndr), queste reti mi fanno prendere tantissima fiducia. Sono stati centri positivi per me e per la squadra”. Gli ho promesso una grigliata di angus, poi ho vinto una scommessa con i tifosi: ora ci tocca un giro al bar”. Si scrive Cristaldi, si legge “ammazzagrandi”: prima della doppietta contro il Taranto, era andato a segno contro il Picerno e ancor prima nella partita persa sul terreno del Francavilla in Sinni. Di rigore, su punizione (“Quella al Picerno è la rete più bella sin qui” assicura), di testa e in contropiede. Quattro reti per quattro prospettive di Cristaldi. Con una sola dedica: “Per la mia famiglia, sono a 10mila chilometri di distanza ma anche dall’Argentina riescono a darmi tanta forza”.

Eppure i primi passi nella stagione di Cristaldi erano stati complicati: qualche etto in più, il peso della maglia numero 9 e l’adattamento a una nuova realtà non avevano semplificato i piani. L’allenatore della Fidelis Alessandro Potenza – che l’aveva affrontato anche da avversario ai tempi di Apricena – lo aveva detto: “Mati va aspettato, ci darà soddisfazioni”. Il 24enne argentino però assicura di essere “ancora al 70 per cento, posso crescere ancora tanto. Il mister crede molto in me, me l’ha fatto sempre capire: lui non lascia nulla al caso. Appena mi ha chiamato qui, non ho avuto dubbi e mi sono messo in macchina direzione Andria”. Guida perfezionista, Potenza, tanto che in rete più di qualcuno ha dato vita a un meme che lo affianca a Pep Guardiola. Capelli rasati e barba folta in comune, ed ecco che la similitudine viene spontanea.

Nato a pochi chilometri dai templi sacri del calcio argentino, la Bombonera e il Monumental, Cristaldi non poteva che avere i suoi riferimenti offensivi nel calcio sudamericano: “Batistuta, Ronaldo il Fenomeno e oggi studio tanto Higuain – racconta – ha dei movimenti pazzeschi: sa sempre dove si trova la porta, si muove tanto in diagonale e ha una fame incredibile”. In casa, invece, lo sfidante è già individuato: Mati, come i compagni lo chiamano ad Andria, è uno dei più efficaci su calcio di punizione, e il ds della Fidelis è Fabio Moscelli, una vita tra B ed Eccellenza spesa vincendo e segnando tanto su calcio piazzato. “Dobbiamo vedere chi è più forte, ora lanceremo la sfida anche con il direttore” ammicca il 9 biancoazzurro. In patria, dove ha giocato con il Racing Club II prima di arrivare nel 2015 in Italia, passando per Agrigento, Grosseto, Rionero in Vulture e Ercolano, lo avevano ribattezzato El Tanque: El Tanque: “Mi chiamavano così in Argentina, per la somiglianza con German Denis, che in Italia ha giocato con Napoli e Atalanta. Ci accomunano per la cattiveria e la grinta in campo”.

Grinta e cattiveria. Qualità delle quali la Fidelis Andria ha dato mostra nelle due vittorie contro le prime della classe, che in città più di qualcuno ha interpretato come le sfide della svolta. L’accoglienza con fuochi d’artificio ai calciatori al ritorno da Taranto ne è la prova più luminosa. Matias agisce da pompiere: “Noi però dobbiamo pensare quanto prima alla salvezza, guai a pensare che possiamo puntare più in alto sin da ora”. Domenica arriva il Pomigliano, squadra che arriverà al Degli Ulivi con 5 punti e un solo gol fatto: “La partita più difficile – ammonisce Cristaldi – perché di fronte avremo un ottimo avversario, dalla classifica bugiarda, e soprattutto dovremo far fronte a noi stessi e al nostro entusiasmo”. Entusiasmo e passione, parole chiave per chi viene dalla terra del tango. Che ad Andria è partito come mai successo sin qui in Italia e non vuole certo fermarsi. “Ho un obiettivo in mente ma lo tengo per me”. Gli parli di quota 10, però, e ammicca. Il record è di 6 centri con la Vultur Rionero: “Se dico che voglio superarlo non intendo mica che voglio arrivare a 7, magari punto a 20…”. Parola del Tanque.