Posseduto, affamato, innamorato della sua Elisabetta. Chelsea, Conte on fire
Li sta ancora cercando, Antonio. “C’è qualcuno?”. Non c’è nessuno. Chi ha scommesso sul suo esonero circa dieci giorni fa – la quota crollò da 33,00 a 4,00 – può pure mettersela via: tutti soldi buttati. Anzi. Avrebbero fatto meglio a comprarsi un ticket per Chelsea-United così almeno si sarebbero potuti rendere per davvero di che pasta è fatto questo italiano qui, made in Lecce. Cocciuto. Squadra blue trasformata in una macchina perfetta – Matic, Lazard e Diego Costa giocatori rivoluzionati rispetto all’anno scorso, Kante ha sovrastato Pogba – quattro pere a Mou e vetta della classifica di Premier League che ora è vicinissima, a solo un punto. Descriviamo il Conte in panchina, dopo il quarto gol dei suoi: posseduto. Raccontiamolo nel post, altro lato che fa parte dello stesso carattere: affamato. Di titoli. “Quello di oggi non è il successo più importante della mia carriera, non scherziamo. La vittoria più importante è quando ho conquistato la Serie A”. Carico a mille. “Non m’interessa vincere la battaglia, voglio vincere la guerra”. Questo è Conte, in due aggettivi e una dichiarazione. In una partita. Uno che non molla un centimetro, non a caso ‘Si può dare di più’ di Morandi, Tozzi e Ruggeri è una delle sue canzoni preferite. Ma il segreto? Non è così nascosto, facilmente intuibile se di tanto in tanto si dà una sbirciatina in tribuna, a Stamford Bridge. “Cerco di non trascurare mia moglie Elisabetta e la bimba, Vittoria. Mi sopportano ma è anche questo il segreto del mio successo” ammise a suo tempo a Vanity Fair. Elisabetta e Vittoria, le sue regine. A proposito di amore. Conte è uno da storie serie, nella vita come nel campo da calcio. Juventus, Juventus, Juventus. Adesso Chelsea, per farci la storia. Tre anni con una fidanzata, cinque con l’altra. Uno da convivenze. Oggi felicemente sposato, nozze già belle che avvenute il 10 giugno 2013. “Ci ho messo 10 anni per darle un bacio e altri 9 per sposarla”. Curioso quando uscirono insieme, una delle prime volte: ci andò in Porsche ma lei gli disse: “Guarda, preferisco di no. Non mi piacciono queste macchine”. Lui se ne torna a casa e prende quella di famiglia, decisamente più utilitaria. Anche questo è Conte. Per il popolo blues un #MASTERCLASS. Dopo oggi. Ma dieci giorni fa qualcuno mormorava. E scommetteva sul suo esonero. Gusto? Antonio li sta ancora cercando…