Dai limoni al sapone: ecco il bagaglio di Pochettino per gli Usa
Oltre all’esperienza e al ricco curriculum, tra le chiavi del successo del nuovo c.t. degli Usa ci sono alcune usanze particolari
Dopo Messi all’Inter Miami, un altro argentino è approdato negli Stati Uniti. Si tratta di Mauricio Pochettino, diventato ufficialmente il nuovo c.t. della nazionale di calcio statunitense.
L’allenatore, alla sua prima esperienza con una Nazionale, andrà a sostituire Gregg Berhalter, esonerato a luglio dopo essere stato eliminato nella fase a gironi dell’ultima Coppa America. Pochettino resterà alla guida degli Usa almeno fino al prossimo Mondiale del 2026, che si disputerà tra Stati Uniti, Canada e Messico. Ma cosa metterà nel suo bagaglio l’argentino prima di partire alla volta degli States?
Tanta esperienza
Nato a Murphy il 2 marzo del 1972 ma con famiglia di origini italiane, tra calciatori allenati e competizioni vinte Pochettino si presenta come uno dei profili migliori sul mercato, con un curriculum di alto valore (nel suo palmares vanta Coppa, Supercoppa e Campionato francesi). Tra i club allenati dall’argentino ci sono Chelsea, Paris Saint-Germain e Tottenham, ma anche Espanyol (guidato alla salvezza) e Southampton (con cui ha raggiunto la posizione più alta in Premier nella storia del club).
Proprio a Southampton l’allenatore aveva conosciuto Matt Crocker, attuale direttore sportivo della Federcalcio degli Usa, che al tempo gestiva l’accademia del club inglese biancorosso. Direttore che è subito andato alla ricerca di “un profilo che potesse continuare a far crescere il promettente gruppo degli Usa” e che ha fortemente creduto fin da subito in Pochettino, per più ragioni.
Una di queste è legata all’esperienza internazionale che l’ex Chelsea porterà sulla panchina a strisce rosse e bianche. Questo perché Pochettino ha dimostrato diverse volte di saperci fare con i talenti: ricordiamo gli esempi di Harry Kane e Heung-min Son, diventati dei top player sotto la guida dell’argentino ai tempi del Tottenham, capaci di sfiorare la vittoria della Champions League. Altro merito di “Poch” è quello di aver fatto esordire Cole Palmer nella sua esperienza con i blues, prima di essere esonerato dopo il sesto posto in Premier.
Abilità con i giovani ma anche eccezionali capacità di gestione dello spogliatoio. Infatti, l’allenatore argentino ha avuto modo di lavorare con Mbappe, Neymar, Messi e tantissimi altri campioni, riuscendo sempre a gestirne le personalità.
Un mix che l’ex Tottenham ritroverà anche con gli Stati Uniti, dove allenerà profili giovani (21-22 anni) come quelli di Wiley, Scally, Musah, Cardoso e Tillman ma anche giocatori già affermati come Pulisic, Balogun, Turner, Richards e Weah.
Tattica e basi solide
Abbiamo parlato delle grandi doti nel saper far rendere i calciatori, data anche la sua esperienza da ex giocatore. Ma dietro Pochettino ci sono anche ottime doti tattiche. Non è un caso che, soprattutto con il Tottenham, l’argentino sia riuscito a ottenere successi importanti in Champions League (battendo il Real Madrid ed eliminando squadre come Manchester City, Borussia Dortmund, Ajax) ma anche nei vari campionati in cui si è trovato ad allenare, non sempre partendo da favorito.
Stessa posizione in cui partirà con gli Usa, dove troverà un’ottima base dalla quale partire per produrre il suo tipo di gioco. Verosimilmente, il modulo utilizzato dovrebbe continuare a essere il 4-2-3-1 a lui tanto caro, già adoperato negli ultimi tempi dalla Nazionale statunitense. E che dovrebbe lasciare tanti calciatori nelle loro migliori posizioni, tra tutti Pulisic, Musah e Balogun.
I “metodi” di Pochettino, nuovo CT degli USA
Per completare la valigia che porterà negli Usa, Pochettino ha diverse usanze tutt’altro che usuali. Oltre alla scelta di registrare tutte le gare e gli allenamenti e l’imposizione di multe poco salate per i suoi calciatori, un metodo assai più particolare del c.t. riguarda l’avere sempre un cesto di limoni nel suo ufficio. Secondo quanto raccontato in un’intervista rilasciata a “talkSport”, “la frutta come una spugna assorbe l’energia cattiva delle persone eliminando tutta la negatività. Limoni che vanno cambiati ogni dieci giorni per mantenere sempre attiva questa proprietà”, conclude.
O ancora, come raccontato nel suo libro, l’argentino tende a studiare oltre ai dati fisici anche l’aura dei suoi calciatori, ovvero le vibrazioni che i giocatori emanano durante gli allenamenti. Un qualcosa che gli permette di prevedere i percorsi a loro più adatti e le relative conseguenze. Altra usanza di Pochettino è quella della passeggiata sui carboni ardenti, utilizzata sia nella sua esperienza al Tottenham che al Southampton. Percorso svolto per “far superare i limiti imposti dalla propria mente”.
Infine, il nuovo commissario tecnico ha l’abitudine di supervisionare anche il detersivo utilizzato per lavare le divise da gara. Secondo quanto riportato da “TheSun”, infatti, “l’odore che si respira prima della partita è determinante per l’andamento della gara”. Insomma, tanti piccoli accorgimenti che hanno aiutato Pochettino a diventare uno degli allenatori più in voga dell’ultimo decennio. E che, con gli Stati Uniti d’America, proverà ad affermarsi anche con le Nazionali.