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Pisa e Triestina, pugili all’Arena: per la B serve l’ultimo round

“Andiamo tutti a Trieste”. Finisce così, con la Curva Nord che si dà appuntamento fra quattro giorni per la gara di ritorno. Pisa e Triestina, tutto in 90’ o forse più. La B è lì, ad un passo, ma serve un ultimo scatto per raggiungerla. Palla lunga e pedalare direbbe Nereo Rocco, che se la godrà dall’alto. Una questione di nervi, come le rimonte del Pisa. Due volte sotto, non facile in serate così. I tifosi arrivati all’Arena sono tanti, oltre 9mila. Cominciano con una coreografia splendida, continuano cantando incessantemente. Anche dopo la rete di Costantino all’inizio, anche dopo il gol del 2-1 di Formiconi a pochi secondi dall’intervallo. Pisa e la sua gente come un pugile alle corde. Che incassa, barcolla ma reagisce a suon di ganci. 

Un pugile che non cade al tappeto da gennaio. La sconfitta con l’Arezzo, poi 20 risultati utili consecutivi fra campionato e playoff. Non facile battere questo Pisa, ma la Triestina lo sapeva. La B, da quelle parti, manca da nove anni. Nel mezzo due fallimenti, un campionato di Eccellenza e tre di D. Ecco, a proposito di pugili che non mollano. 

Come Costantino, che segna nella bolgia pisana e si butta a terra quasi in lacrime. Di gioia, non di rabbia. Quelle le aveva versate un anno fa, dopo la sconfitta in semifinale playoff del Sudtirol con il Cosenza. Ha compiuto 29 anni a maggio, la B lui non l’ha mai vista. Ma non si è arreso e sogna addirittura la A. Studiando Pippo Inzaghi, suo idolo da quando nel 2003 papà Carlo lo ha portato a Manchester per la finale di Champions fra Milan e Juve. Riganò e Hubner a dargli la forza di crederci sempre. Loro, bomber “arrivati” tardi.

Come Moscardelli, che alla fine in A ha fatto cinque campionati. Che adesso ha 39 anni, ma non si stanca mai di segnare gol decisivi. E belli, perché il gran sinistro con cui batte Offredi strappa più applausi del tap-in di Costantino, non solo perché ha giocato in casa. La A l’ha vista anche Marconi, autore del gol della speranza per il Pisa. Lui, che nel 2008 ad appena 18 anni esordiva in un Atalanta-Juventus dominato da uno scatenato Del Piero. 

Moscardelli-Marconi, occhio a quei due quindi. Cercherà di limitarli Formiconi, difensore che poteva essere a festeggiare la B qualora non avesse lasciato Pordenone. Già, l’anno scorso c’era anche lui a San Siro. 120’ contro l’Inter di Icardi, Perisic e Cancelo in Coppa Italia. Mai domo Giovanni, sconfitto solo ai rigori. In estate lo voleva proprio il Pisa, ma lui ha preferito Trieste. 90’ per vedere se è stata la scelta giusta o una beffa. Perché il calcio è così. E prima o poi, su un ring, qualcuno va ko.