Dalla strategia anti-Vlahovic agli… ulivi, Pedraza: “Io un giorno in A? Mi piace, mi adatterei bene”
L’intervista ad Alfonso Pedraza, esterno sinistro del Villarreal e prossimo avversario della Juventus in Champions League
Arriva tutto di corsa. “Scusami, ero a fare un po’ di terapie”. Nulla di preoccupante. Alfonso Pedraza, esterno mancino del Villarreal di Unai Emery è super motivato: “Io sto molto bene fisicamente, non vedo l’ora di affrontare la Juventus”. Adrenalina. Domani torna la Champions.
La sfida con la Juventus
Educato, composto, con un accento chiaramente andaluso. La parlata, non mente. Alfonso è originario di San Sebastián de los Ballesteros, che è un comune spagnolo di 837 abitanti situato nella comunità autonoma dell’Andalusia.
“La Juventus è una delle grandi d’Europa, è normale siano loro i favoriti. Ma la sfida è aperta. Noi siamo in un buon momento, abbiamo fiducia, dovremo provare a vincere in casa per poi giocarci il tutto per tutto a Torino”. Strategia. A proposito. “Il nostro piano per fermare Vlahovic: il possesso palla. Se ce l’abbiamo noi, non ce l’hanno loro. Dobbiamo tenere la palla il più possibile, siamo abituati a farlo, lo sappiamo fare, e questo ci può beneficiare. Dusan Vlahovic è un grande attaccante ma voglio ricordare che noi abbiamo una grande difesa. La nostra coppia di centrali – Pau e Albiol – è di grande livello, si completano alla perfezione”.
Tra argentini e portoghesi
Alfonso Pedraza non dovrà marcare Paulo Dybala, infortunato, assente in vista dell’andata. “Era il calciatore che temevo di più, a livello individuale è sicuramente uno dei migliori. Ma indipendentemente da chi ci sarà e da chi no, noi abbiamo la nostra identità e dobbiamo essere solidi in difesa, sarà un aspetto fondamentale”. Con un Lo Celso in più. “Hai visto che partita ha giocato Lo Celso contro il Real Madrid? Eccezionale. Sembra sia con noi da un anno e invece è arrivato poco meno di due settimane fa. Si è inserito perfettamente nei nostri meccanismi di gioco. E’ un plus, un valore aggiunto, ci darà una grande mano da qui fino alla fine”.
Restiamo sul generale. “L’avversario più ostico che ho affrontato in questa edizione della Champions è sicuramente Ronaldo. E’ un giocatore decisivo, determinante, il più incisivo di questa competizione. E’ capace di cambiare la storia di una partita in un secondo, com’è successo contro il noi o a Bergamo contro l’Atalanta”.
L’Italia e il trofeo con il Villarreal
Ora andiamo sullo specifico, con un appiglio di mercato. “L’Italia mi piace molto, è simile alla Spagna per certe tradizioni. Ci sono stato in due occasioni, sempre legate al calcio, ma mai in vacanza. Ci devo tornare con calma per godermela di più”. Magari, un giorno, anche per giocarci. No? “Certo, mi piacerebbe un giorno giocare in Serie A. L’Italia è un paese dove si vive bene, con una grande storia calcistica, il campionato è di alto livello e pieno di top club. Se un giorno dovesse esserci l’opportunità direi di sì. Penso che mi ci potrei adattare molto velocemente e bene”.
Ventisei anni, due titoli con le categorie giovanili della Spagna, e una bellissima favola, realizzata poco meno di un anno fa in Polonia, a Gdansk. “L’Europa League alzata con la maglia del Villarreal è stato qualcosa di incredibilmente emozionante. Vincere contro una grande come il Manchester United poi ha reso il tutto ancora più bello e significativo. Capisci che Vila-real ha appena 50 mila abitanti? Abbiamo riscritto la storia del club, che non aveva mai vinto un titolo così da quando è stato fondato. Abbiamo ribadito il fatto che nel calcio vince la forza del gruppo, la squadra, non il singolo”. La formula giusta per provare ad eliminare la Juventus in Champions.
L’Alfonso Pedraza che in pochi conoscono: amante della natura e degli ulivi.
“Se non avessi fatto il calciatore, te lo dico, mi sarei dedicato… alla natura. Ai campi”, non da calcio, però. E’ questa la grande novità. “No! Attualmente gestisco una piccola attività relazionata alla coltivazione degli ulivi, precisamente alla produzione di olio di oliva. Avrei dato tutto me stesso per questo tipo di realtà perché la natura mi appassiona, mi rilassa. I calciatori, magari, non sanno nemmeno cosa sia, ma credimi per staccare dalla frenesia di tutti i giorni è il massimo”.
In vista di domani, forse, qualche consiglio glielo potrebbe dare uno spagnolo che gioca a Napoli. “Nel calcio ho diversi amici ma ce n’è uno che gioca dalle vostre parti: Fabian Ruiz. Siamo cresciuti a un’ora di macchina e ti dico che spesso, da piccoli, ci siamo anche sfidati, in campo, quando lui giocava nel Betis e io nel Seneca. C’è sempre stato grande feeling tra noi, non ci sentiamo spesso ma tutte le volte che ci incrociamo è come se ci conoscessimo da una vita. E’ un bel rapporto, chissà se un giorno ci ritroveremo a giocare insieme, Italia o Spagna che sia”. Ipotesi non tanto remota. Anche se adesso conta solo il presente e domani c’è un Villarreal-Juventus tutto da vivere, bello carico di adrenalina.