Questo sito contribuisce all'audience di

Palermo, Puscas: “Nello spogliatoio solo uomini. Nessuno pensa allo stipendio’”

Febbraio, un mese per scoprire il proprio destino per il Palermo che resta appeso ad un filo nei giorni in cui si cercherà di capire qualcosa in più sul futuro societario e sulle scadenze imminenti, quelle relative agli stipendi, per evitare penalizzazioni in classifica. Una graduatoria che potrebbe essere ridisegnata, a discapito dei grandi sforzi che la squadra di Roberto Stellone sta mettendo sul campo con la vittoria di Perugia che ha segnato la rinascita di George Puscas.

Se per la società è un mese decisivo, febbraio è un mese nel destino dell’attaccante rumeno, tornato al gol dopo un’astinenza che durava dal 11 novembre 2018, ultima rete messa a segno contro il Pescara. “L’astinenza dal gol l’ho sofferta un po’ – ammette Puscas – Tutti gli attaccanti soffrono quando non segnano, poi la cosa più importante resta l’aver portato a casa i tre punti. Ringrazio la squadra, senza di loro non sarei riuscito a segnare”.

Puscas non svela l’obiettivo di gol che si è fissato per questa stagione (“a fine campionato, se lo raggiungerò, lo dirò” ha detto), ma ha chiaro l’obiettivo della squadra, la Serie A: “La vittoria di Perugia può essere la svolta della nostra stagione – aggiunge – Da adesso in poi ci attendono tutte finali, a partire dal match contro il Brescia”. Proprio per la sfida contro le rondinelle l’attaccante rumeno chiama a raccolta i tifosi: “È un match importante per noi, per la gente di Palermo e per chiunque tiene a questa maglia. Sarebbe bello vedere uno stadio pieno, vedendo l’accoglienza riservataci sabato sera al ritorno da Perugia ho immaginato cosa accadrebbe in caso di promozione in Serie A”.

Intanto il Palermo fa i conti con il presente, con un futuro societario incerto, ma con una ricetta ben chiara da parte di Puscas: “Nello spogliatoio ho visto solo uomini, nessuno pensa allo stipendio – conclude – Pensiamo alle partite importanti che abbiamo, ci fidiamo soltanto del direttore Foschi e di Stellone. Non dobbiamo mollare neanche un centimetro”.

A cura di Giovanni Mazzola