Palermo, Lopez a San Siro per l’impresa: “Diamanti gioca e ho fiducia, chi molla non va nemmeno in panchina”
Empoli-Pescara può affondare il Palermo, ma non ditelo a Diego Lopez: “Non ci pensiamo, preferisco guardare la mia squadra”. Chiaro e conciso l’allenatore uruguaiano, consapevole di aver perso una chance enorme nella sfida casalinga col Cagliari: “Siamo mancati in momenti importanti, come la partita scorsa. Dovevamo fare punti, tre o uno, perché se poi si va a guardare un punto fa sempre classifica. Non siamo riusciti a farne neanche uno e dobbiamo provarci ora, in una partita difficile contro una squadra che sta facendo bene”. Testa al Milan, dunque, e alle difficoltà che attenderanno i rosa a San Siro: “Nell’ultima sfida sono stati condannati dagli episodi, ma penso che il Milan stia giocando bene. Hanno un grande allenatore, noi dobbiamo andare a Milano per fare una grande prestazione. In settimana ho visto bene la squadra e non era semplice dopo una mazzata come quella col Cagliari. Bisogna riportare in partita quanto di buono fatto negli allenamenti, penso si possa fare una buona prestazione”.
Laconico il commento sulla formazione. Stesso modulo di domenica scorsa e “ripescaggio” di Diamanti, graziato dalla Corte d’Appello che ha dimezzato la squalifica di due giornate, rimettendolo a disposizione di Lopez per domani. Il fantasista torna titolare per la seconda volta in tre partite, dopo essere stato a lungo escluso alimentando voci relative ad un diktat presidenziale: “Zamparini non mi ha mai detto di non farlo giocare – taglia corto Lopez -. Secondo me nella gara con la Roma ho avuto il maggior dubbio su di lui perché lo avevo visto molto bene, ma avevo scelto Bruno Henrique sulla trequarti. Nel secondo tempo l’ho schierato subito e lì si è reso conto pure lui di stare meglio con le gambe, da lì l’ho visto meglio. Sinceramente io guardo il campo”. Una valutazione che ha promosso Diamanti e ha evidentemente “retrocesso” altri nelle gerarchie: “Chi molla non lo porto nemmeno in panchina. Se vedo uno che molla, non parte. Questo comunque non è il caso. Ho vissuto situazioni complicate e non ho mai mollato, sapevo sin da quando sono venuto che c’era da combattere e combatto con la squadra. I grandi sono importanti, hanno il vissuto dalla loro parte e hanno più responsabilità, devono tracciare loro la strada. Questo però manca un po’ in tutto il nostro calcio, prima in un gruppo di 25 c’erano venti grandi e cinque giovani. Ora è più difficile, però li abbiamo e dobbiamo sfruttarli”.
Va sfruttato anche Nestorovski, che non segna su azione da sette partite: “Vale anche il gol su rigore eh?”, ironizza Lopez, che ammette comunque le difficoltà del bomber macedone: “E’ vero che non sta segnando, ma sta avendo tante opportunità. Anche domenica il portiere ha fatto una gran parata su di lui. Bisogna però che non sia solo lui a portare avanti la squadra, bisogna arrivare in porta anche con gli altri. Non si può andare avanti solo con Nestorovski”. Il numero trenta non può che essere un titolare fisso per domenica, mentre tra Posavec e Fulignati l’allenatore preferisce mantenere il dubbio: “Non ci sono gerarchie in porta, vedrete domani chi giocherà. Hanno fatto una partita ciascuno, sono due giovani con tanto da imparare”. Le indicazioni dal campo, però, vedono favorito il toscano, titolare domenica contro il Cagliari.