Pafos, una storica prima volta in Champions League

Un record infranto e una fusione che vale la rinascita: tutto quello che c’è da sapere sul club cipriota avversario (anche) della Juventus in Champions League
Hanno interrotto l’imbattibilità casalinga della Stella Rossa nelle coppe europee che durava da oltre nove anni. Il loro direttore sportivo è italiano e il loro nuovo difensore ha vinto la Champions League nel 2012.
Il logo è un omaggio a Evagoras Pallikarides, eroe nazionale, poeta e membro dell’EOKA (organizzazione paramilitare anticomunista e filo-greca che combatté per metter fine alla presenza coloniale britannica a Cipro) giustiziato per impiccagione nel 1957 dagli inglesi per un presunto – ma mai confermato – omicidio di un collaboratore britannico.
Se oggi a Cipro si parla ancora di calcio è merito soprattutto del Pafos.
Dalla fusione alla veloce ascesa, il club guidato dal ds Cristiano Giaretta parteciperà – per la prima volta nella sua storia – alla League Phase più importante d’Europa.
La fusione e l’ascesa
Ambizioso, ma relativamente giovane. Undici anni e un’ascesa che in pochi si sarebbe aspettati. Nato nel 2014 dalla fusione dell’EK Conon e dell’EP Pafos, il Pafos FC ha scalato classifiche e gerarchie. Soldi e fondi sono di provenienza russa: la Total Sports Investments ha reso il club cipriota un vero e proprio caso di studio. E una bella storia a cui ispirarsi. Costruita, in campo, grazie soprattutto al direttore sportivo Cristiano Giaretta.
Gli attuali proprietari – gli imprenditori Sergei Lomakin e Roman Dubov – e il calcio si sono incontrati quasi per caso. Il primo lavorava nel settore alimentare e aveva co-fondato catene di supermercati, negozi di scarpe e abbigliamento. Dubov, invece, ha avuto un collegamento più diretto: tra i proprietari del Portsmouth nel 2011, si è costruito una fitta rete di contatti in Premier League. Seppur con un ruolo più defilato, oggi aiuta Lomakin (che dispone di un patrimonio pari a 1.7 miliardi di dollari) nel suo ambizioso progetto. Che, oltre al calcio cipriota, comprende altre realtà sportive.

Carcedo e i primi due trofei
Cristiano Giaretta in dirigenza e Juan Carlos Carcedo (vice di Unai Emery tra il 2006 e il 2019) in panchina: con loro due, il Pafos ha vinto i suoi due primi storici trofei. Prima la Coppa di Cipro poi – la scorsa stagione – il campionato. Segno di una crescita graduale, ma efficiente. E vincente.
Ma chi sono i protagonisti in campo del club cipriota? Tra i più conosciuti c’è sicuramente Mislav Orsic, che con la Dinamo Zagabria ha già avuto l’occasione di giocare in Champions. Occhio poi alle sorprese João Corriea e Anderson Silva che nella fase preliminare hanno lasciato il segno.
La League Phase è (già) storia
Dopo due trofei e una partecipazione in Conference League, il Pafos si è voluto spingere oltre. Con un percorso netto, ma soprattutto da sfavoriti sulla carta, il club cipriota è riuscito a eliminare Maccabi Tel Aviv, Dinamo Kiev la Stella Rossa (vincendo in casa loro, davanti a 50mila persone, per 2-1).
Conquistata la prima (storica) qualificazione il sorteggio ha regalato insidie e sogni a occhi aperti: Olympiacos, Bayern Monaco, Kairat, Villarreal, Monaco, Juventus, Chelsea e Slavia Praha. Otto avversarie per un cammino da vivere con entusiasmo e un pizzico di sana incoscienza. Soprattutto in casa.

La nuova filosofia
La filosofia del club è chiara: “Prima di tutto vogliamo attrarre giocatori che possano alzare il livello della squadra: combiniamo la necessità di volere un calciatore pronto fisicamente e che abbia anche un nome di un certo tipo”, ci avevo raccontato il ds Giaretta ai nostri microfoni. Ecco spiegato anche l’acquisto di un campione come David Luiz: “L’approccio con il suo agente è stato positivo fin dall’inizio. Gli abbiamo proposto un contratto biennale: il giocatore si è dimostrato molto disponibile. Luiz ha quel tipo di leadership che ci serviva e oltretutto sta bene fisicamente, è pronto per giocare. Il fatto che si chiami David Luiz è sicuramente un valore aggiunto. Il suo arrivo e la nostra qualificazione in Champions League ci stanno dando grande visibilità”. Poi si punta sui giovani talenti, anche quelli semi conosciuti. Un modo alla “Gino Pozzo” che Giaretta ha imparato ad apprezzare con Udinese e Watford: “Diventa fondamentale stare in contatto con tutti gli agenti costantemente. Poi è fondamentale selezionare quanti più giocatori possibili, soprattutto quelli più giovani che non hanno ancora esordito in prima squadra. Con loro, è necessario aggiungere calciatori con una certa esperienza”.
Famosa per essere il luogo in cui nacque la dea Afrodite, a Cipro c’è un piccolo paese di 37mila abitanti che ha risvegliato nell’isola la passione per il calcio. Pafos, sei nella storia. E questo è solo l’inizio.