Oltre 800 partite e 330 stadi visitati in Europa: “Racconti di un GroundHopper”
Alcuni sono brutti, vecchi e sporchi, altri, al contrario, belli, moderni e curatissimi. Altri ancora, nonostante l’età, mantengono intatto il loro fascino, tanto che in molti vogliono vederli almeno una volta da vicino, prima che sia troppo tardi… Alcuni sono ultramoderni, quasi dei salotti dove vedere uno spettacolo dal vivo. Sono gli stadi di calcio, teatri dei sogni o catini traboccanti di passione, sedi di emozioni forti, a volte belle, altre meno. Visitarli tutti almeno una volta è la sfida di Federico Roccio, che 10 anni fa ha fatto una scommessa che quest’anno lo ha portato ai vertici in Italia: è lui il più assiduo “visitatore” secondo GroundHopper.
“E’ una passione nata nella stagione 2009-2010, un po’ per scherzo” – racconta Federico ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com –“Seguivo tutte le trasferte del Milan con mio padre. Durante la partita di Catania iniziò questa sfida con i miei amici, che essendo più grandi avevano visto molti più stadi di me. Con il tempo questa scommessa si è trasformata in una vera e propria ‘ossessione‘ per gli stadi: ho iniziato a seguire le partite a prescindere da dove giocava il Milan“. Un passato da calciatore non fortunatissimo: “Sì,da piccolo ho giocato nell’OSC Giovi, Nuova Cormano e GSO Macherio, ma dopo una partita mi ruppi una spalla. Due operazioni mi bastarono per appendere le scarpette al chiodo. Ho sempre avuto idoli ‘ignoranti’ (ride). Da piccolo era Andrea Deflorio, perché a suon di gol aveva portato il Crotone fino alla serie B e Daniele Vantaggiato. Tra gli stranieri Lukas Podolski. Troppo facile Baggio o Shevchenko… Poi se proprio devo tirare fuori un grande nome dico Ronaldo, il “fenomeno” e Michael Ballack“.
Dicevamo 330 stadi, di quali paesi? “Venticinque, tra cui Italia, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Portogallo, Svizzera, Svezia, Liechtenstein, Grecia, Lituania, Slovacchia, Ungheria… Lo stadio che mi ha emozionato di più in assoluto è il Celtic Park, che visitai in occasione di Celtic-Milan: mi misi a piangere. I tifosi fecero una sciarpata da pelle d’oca e nonostante un pesante 3 a 0, vennero sotto il nostro spicchio a lanciarci le sciarpe e continuarono a cantare per un bel po’. Ci invitarono pure a bere con loro: fantastico. Per ciò che riguarda invece la bellezza, l’Old Trafford di Manchester, mentre per quanto riguarda la modernità direi l’Allianz Arena“.
E più di 800 partite… “Già, tutte dal vivo.Per coltivare questa passione ovviamente devo far coincidere tante cose, voli compresi: ci organizziamo tutto 2 o 3 mesi prima.I tour sono molto costosi è vero, noi cerchiamo sempre di ammortizzare, dividendo in quattro o cinque persone il costo della benzina e casello se ci muoviamo in macchina. A settembre, ad esempio,sono stato a vedere Steaua Bucarest–Villarreal e Paok Salonicco-Fiorentina, voli prenotati inanticipo. A volte però può anche capitare che prenoti il volo ma non riesci ad andare a vedere la partita: è accaduto per il Borussia Dortmund. Gli imprevisti del ‘mestiere’ (ride di nuovo). In media un fine settimana riesco a vedere 3-4 partite, ma a volte anche 5-6, dipende”.
Il più assiduo visitatore in Italia: “Sì, sono stato premiato dai creatori dell’applicazione Ground Hopper, che in Italia non è ancora conosciutissima. E’ molto popolare in Inghilterra, Germania, Norvegia, Olanda: tedeschi e inglesi impazziscono per GroundHopper. Ci sono gli stadi e tutte le partite del mondo. Non c’è possibilità di barare, perché i match li puoi registare solo all’interno dello stadio. L’app ti concede dei badge solo nel momento in cui sei all’interno e devi provarlo: con GroundHopper può certificarlo. A livello italiano sono quello che ha visto più partite e stadi nell’ultimo anno. Il premio è una maglietta, ma a me quello che premeva era il riconoscimento in sé: è stata premiata la mia passione. Tra l’altro grazie a questo è nata un’amicizia speciale con Pato. Il calciatore con cui ho più legato, però, è Mattia Biso, che ha giocato a Catania, Ascoli e che ho ritrovato a Monza: per lui sono andato a vedere una decina di partite”.
Federico in molte delle sue visite non è solo: “No, in gran parte di queste avventure mi accompagna la mia ragazza Eleonora. Con lei ho assistito a West Ham-Liverpool, Crystal Palace-Chelsea, Watford-Manchester City, Hertha Berlino-Werder Brema, Bastia–Clermont, alle gare di Ofi Creta, Olympiacos, Panathinaikos. Non avrà visitato 330 stadi come me, ma una settantina sì. Dal 2012 abbiamo anche creato un gruppo, gli ‘Scappati di casa‘: milanisti, interisti, juventini, padovani, bresciani… di tutto. Andiamo in massa in giro per tutta Europa a vedere partite e stadi. Organizziamo trasferte ‘ignoranti’: per dirti, un mesetto fa siamo andati a Bratislava a vedere lo Slovan. L’anno scorso siamo andati a Vilnius a vedere il Žalgiris Vilnius, il Djurgården in Svezia…”.
Sono nate anche amicizie speciali con altre tifoserie: “Sì, ad esempio con un gruppo di tifosi dei Celtic Glasgow, quella con i Therissos di Heraklion dell’OFI Creta, l’ex squadra allenata da Gattuso, ragazzi stupendi e ospitalissimi come Giorgos Aerakis o pazzi scatenati come Giorgos Alexakis: dopo una settimana che ci ha conosciuto, si è tatuato sul ginocchio il nostro simbolo degli Scappati di Casa. Infine come terzo ma non per ultimo, l’amicizia nata con i ragazzi della Valcamonica di Brescia, amicizia nata per caso fuori da San Siro. Reputo queste le cose più belle di questo calcio malato degli ultimi anni, ma torniamo a noi”.
L’obiettivo finale qual’è? “Collaboro con SportPeople. Adesso ho iniziato a scrivere un libro. Il titolo momentaneo è “Racconti di un Ground Hopper” l’autobiografia di Federico Roccio. Per finire il libro ci vorrà un annetto buono. L’obiettivo? Vedere più stadi possibile. In serie A mi manca lo Scida di Crotone e presto colmerò questa lacuna. In serie B ho ancora da visitare quattro stadi, a Londra li ho visti tutti. Poi c’è sicuramente il Sud America, San Paolo o meglio ancora Buenos Aires, il mio sogno. Pe quanto riguarda le gare, dopo una finale di Europa League e una di Champions mi manca la partita più importante in assoluto, una finale di Coppa del Mondo: presto metterò una x anche in questa casella”. E allora la scommessa di Federico si potrà dire vinta.