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Nicchi: “Sono stato io a traghettare l’Aia fuori dalle macerie di Calciopoli: oggi è più forte”

Rimborsi, sicurezza, servizi. Marcello Nicchi ci riprova e punta forte sui miglioramenti apportati all’Aia durante i suoi mandati: il suo sarebbe il terzo incarico da presidente dell’Aia. La sua ricandidatura è stato oggetto di critiche, ma l’ex arbitro rispedisce al mittente l’accusa di poter mettere a rischio l’autonomia dell’associazione:

“Ma stiamo scherzando?” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Semmai è accaduto il contrario perché sono stato io a traghettare l’associazione fuori dalle macerie di Calciopoli, rendendola più forte e libera da certe dinamiche. E poi, l’Aia mica è uno Stato: si regge sui volontari. Ci sono regole pensate proprio per non far crollare tutto. Non ci sono limiti di mandato nemmeno per i presidenti di sezione perché a volte non c’è nessuno in grado di sostituirli. Saranno i delegati a decidere se merito ancora la loro fiducia. L’Aia oggi è più forte. E lo è perché ad esempio abbiamo alzato i rimborsi, erano fermi da anni. Non solo, i soldi arrivano nelle tasche degli arbitri in poche settimane, prima ci volevano mesi e a volte sparivano. Gli associati delle isole hanno pure i biglietti aerei prepagati per non essere penalizzati. Poi c’è il tema violenza…”.

Quello relativo alle aggressioni è un tema che sta particolarmente a cuore a Nicchi: “Abbiamo fatto cambiare la legislazione: ora chi le commette ne risponde di tasca propria, pagando. Non ci fermiamo, stiamo cercando di capire se è possibile dare il Daspo a chi picchia un arbitro. Abbiamo automatizzato una serie di procedure e introdotto novità tecnologiche, comprese quelle che permettono ad arbitri, osservatori e presidenti di sezioni di rivedere le gare e capire gli errori commessi. E ancora: sono state stipulate diverse convenzioni per dare ai nostri associati servizi migliori, compresi i controlli medici e l’eventuali cure per infortuni. Mi piacerebbe sottolineare pure il cambio d’immagine. Abbiamo uno sponsor, l’assicurazione Eurovita, che ha rinnovato a cifre superiori dopo solo un anno perché ha avuto subito riscontri positivi. E vorremmo continuare su questa strada per avere la nostra indipendenza economica”.

Tante le innovazioni: “Siamo stati i primi a introdurre gli addizionali e ora stiamo sperimentando la Var. In questi anni i nostri arbitri hanno diretto finali importanti, dall’estero ce li chiedono di continuo: vorrà dire qualcosa. Rapporto con la Federcalcio? Buono e sarà sempre così. Forniamo un servizio di alta qualità. Togliamo problemi alla Figc, non li creiamo. Tavecchio? Non l’avevamo votato, ma è stato molto leale. Ha sempre ascoltato le nostre ragioni”.