Nicchi: “Con la sala Var centralizzata aumenterà l’uniformità di giudizio”
Fra nuovi protocolli, interpretazioni e regole, negli ultimi anni il mondo del calcio sta mutando molte delle sue abitudini per rendere il Var uno strumento sempre più utile per l’arbitraggio. Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, ha parlato a Rai RadioUno delle prossime modifiche che permetteranno all’Italia di diminuire gli errori arbitrali.
Gli avanzamenti si sono già osservati, ha detto, “ma è evidente che stiamo soffrendo la mancanza di un centro Var ancora in fase di perfezionamento e il fatto che le partite vengano giocate in un clima surreale a causa della pandemia. Ma ci sarà un grosso miglioramento quando la FIGC ci darà la chiave della sala Var centralizzata di Coverciano: sarà un laboratorio che porterà progressi incredibili, il passo più importante che farà il calcio italiano nei prossimi anni”
L’implementazione della sala centralizzata potrebbe rappresentare un’approssimazione all’uniformità dei giudizi arbitrali: "L'uniformità è quasi un'utopia ma avvicinarsi è fattibile. Sotto questo punto di vista le cose sono comunque molto migliorate e grazie alla tecnologia l'uniformità aumenterà perché nessuno potrà applicare il regolamento a sua immagine e somiglianza ma dovrà applicarlo in modo preciso secondo i protocolli”.
Il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri si è visto invece scettico riguardo alla richiesta dell’intervento del Var da parte delle panchine: "Non credo che ci sia bisogno di qualcuno che dalla panchina chieda all'arbitro di andare a rivedere certe cose, lo sa da solo che deve rivedere quello che gli viene suggerito dal Var”.
Nicchi ha escluso anche che, sopo le partite, gli arbitri possano spiegare al pubblico le decisioni prese in campo:"È quello che tentiamo di fare ma ogni volta che ci avviciniamo non mancano polemiche inconsistenti e aspre e questo ci ha fatto ritenere che non siamo ancora maturi per questo discorso”.
Oltre la tecnologia, Nicchi ha detto che l’AIA ha lavorato già “da prima della UEFA” per portare un arbitro donna, come Stephanie Frappart, in Serie A: "Abbiamo 1.750 donne, una donna assistente nella Can unificata e due donne arbitro in C per le quali il passo successivo sarà la A. Con un po' di applicazione presto ci arriveremo".