Nazionale, Di Biagio: “Dobbiamo avere il coraggio di imporci. Jorginho con Verratti? Perché no”
L’esordio di Gigi Di Biagio sulla panchina della Nazionale italiana si avvicina: venerdì gli azzurri affronteranno l’Argentina all’Etihad Stadium. Oggi, in conferenza stampa a Coverciano, il c.t. ha parlato del match che si aspetta e delle prime impressioni sull’organico a sua disposizione:
“Fare risultato con l’Argentina sarà importante. Il risultato, però, deve essere una conseguenza del nostro gioco. Dobbiamo avere il coraggio di offendere l’avversario, di stare nella metà campo altrui, senza pensare al fatto che davanti avremo l’Argentina o l’Inghilterra. Vogliamo imporci, non saremo tra le migliori nazionali ma neanche tra le peggiori. Abbiamo le basi per poter ricostruite una squadra”
“Buffon? Magari è anche qui per aggregare. Di certo, giocherà una partita, forse due. Valuterò in base a quello che vedo, di certo lui è un monumento. Poi c’è Perin, che ho avuto nell’Under 20, e Donnarumma, che di certo non è diventato scarso solo perchè ha fatto un errore: quando Gigi invecchierà un pochino, abbiamo due grandissimi portieri pronti a rubargli il posto.”
“Balotelli non è convocato perché così ho ritenuto opportuno. I gol sono sì importanti, ma nel contesto di determinate prestazioni. E, al momento, ho reputato giusto fare altre scelte per il bene della squadra. Non ha influito sulle mie decisioni il comportamento di Mario in certe occasioni in passato: le mie valutazioni sono sempre a 360 gradi.”
“In difesa abbiamo qualcosa in meno rispetto al gruppo precedente: l’infortunio di Chiellini, Davide… Non voglio parlare dei club perché sennò sembra che miriamo sempre e solamente a lamentarci dello scarso minutaggio: Gagliardini e Candreva sono tornati su ottimi livelli, Insigne è super e anche Belotti sta crescendo. Dietro dovremo trovare delle nuove soluzioni”
“Ho convocato Cutrone perchè è nel giro azzurro dai tempi dell’Under 15 e qui a Coverciano lo conosciamo bene. Ha entusiasmo, determinazione e tutti quei gol di certo non guastano: un po’ mi ricorda Belotti, per la voglia che ha di fare gol e di aiutare la squadra”. Per quanto riguarda Chiesa, invece: “Penso che rimarrà qui a lungo. Quanto lo utilizzerò non ve lo so dire, dipende molto da ciò che Federico proporrà in partita.
“Verratti mi ha elogiato? La stima è reciproca. In pochi, in questo gruppo, giocano la Champions – e bene – da tanti anni. Tutti si aspettano un decisivo salto di qualità, anche io credo che lui possa fare di più. Non è da escludere che, in questo gruppo, possa giocare con Jorginho: in un centrocampo a tre, e con determinati compagni, Marco può anche fare l’interno.”
“L’assenza di Astori si sente. Non avrò vissuto la sua presenza come Prandelli, Conte o Ventura ma, in questi anni, l’ho conosciuto abbastanza bene. C’è qualcosa di strano, manca qualcosa, ma dobbiamo cercare di normalizzare e riportare tutto a tre mesi fa”