Napoli, Meluso: “Bisogna sostituire Kim e Ndombele che sono andati via. Darò tutto”
La conferenza stampa di presentazione del nuovo ds del Napoli Mauro Meluso
Mauro Meluso è il nuovo direttore sportivo del Napoli, l’ex dirigente di Lecce e Spezia è stato scelto da Aurelio De Laurentiis per prendere il posto di Cristiano Giuntoli. Quattro giorni dopo l’annuncio ufficiale, oggi (domenica 16 luglio) si è presentato ufficialmente in conferenza stampa.
Prima della conferenza di Meluso ha preso la parola il presidente De Laurentiis, che ha spiegato come è nata la scelta di chiamare l’ex ds dello Spezia a Napoli: “La scelta di Meluso nasce dalla verifica fatta insieme con il nostro capo scouting Micheli, con l’ad Chiavelli. Abbiamo deciso che il profilo coincideva con quello che stavamo cercando. Ho ricordato della considerazione che avevo per Italiano quando era allo Spezia: mi precipitai nello spogliatoio, mi aveva accompagnato proprio lui in quella occasione”.
Il neo ds del Napoli ha esordito parlando delle sue sensazioni: “Le mie sensazioni sono molto positive, arrivo nel club campione d’Italia. Io ho fatto calcio a tutti i livelli, è chiaro che qui aumentano le responsabilità perché ci sono impegni economici più alti e ci sono più tifosi, ma questo non è un motivo di paura. Anzi, è un motivo di maggiore stimolo. Sono molto felice, ringrazio il Presidente e la dirigenza per aver pensato a me. Nel 2020-21 siamo andati con lo Spezia a Napoli e abbiamo vinto meritatamente 1-0. A fine partita il Presidente De Laurentiis è venuto nei nostri spogliatoi per farci i complimenti. Da quel momento ci sono stati contatti formali tra noi due”.
Poi, ha svelato come è stato scelto da Aurelio De Laurentiis: “Il 12 luglio, mercoledì scorso, il presidente mi ha chiamato verso le 7 del mattino per dirmi di andare a parlare con lui. Sono andato, il presidente mi ha fatto diverse domande anche se già mi conosceva. Poi mi ha invitato a pranzo, c’erano anche Micheli e il genero del presidente. A tavola il presidente ha tirato fuori un foglietto con le condizioni contrattuali, dopo 20 secondi avevamo l’accordo. Quando mi ha chiamato alle 7 del mattino sono rimasto sbalordito, non me lo aspettavo. Il Napoli che chiama me… me lo merito, ma non pensavo potesse più accadere una cosa del genere“.
Napoli, la conferenza stampa di presentazione del ds Meluso
Poi, ha proseguito parlando di Osimhen: “Sono arrivato da poco. Se riusciamo a tenerlo è una gran cosa perché è un giocatore che fa la differenza in Serie A. Però sono arrivato da poco, lavoreremo come società tutti insieme a ogni questione”.
Sulla situazione di Kim e il suo sostituto ha aggiunto: “Ripeto, sono appena arrivato. Da lunedì inizieremo a fare riunioni e a programmare. Prima del mio arrivo la società ha già lavorato ovviamente, poi ci sarà una voce in più che darà il suo parere. Kim è un giocatore che andrà sostituito, lavoreremo su questo“.
Poi ha proseguito: “Io credo che nell’ambito di una società così importante non può esserci una sola persona che decide. Ci sono più persone che si confrontano e poi si arriva a una decisione collettiva. Il presidente è un decisionista, avrà un peso importante ovviamente. Io faccio questo mestiere a 360 gradi, mi occupo del mercato ma anche dei rapporti all’interno. Questa squadra ha vinto lo scudetto, se non viene stravolta è una squadra forte. Bisognerà lavorare per sostituire quei pochi giocatori andati via. Sono andati via Ndombele e Kim, bisogna sostituirli. Poi non posso dire tutto, se no farei male il mio lavoro”.
Sulla situazione dei rinnovi contrattuali non si è sbilanciato: “Una squadra che vince lo scudetto con 20 punti di vantaggio è una super squadra. Complimenti a tutti, a chi l’ha costruita e a tutti. È evidente che io li terrei tutti, però poi bisogna vedere le dinamiche interne. Nel calcio vanno considerate tante cose, ci sono varie dinamiche. Cosa può fare il Napoli? Lavorare per cercare di restare competitiva in un ambito alto. Negli anni questa squadra ha avuto un crescendo, quindi deve rimanere su livelli alti“.
Sul suo ruolo “Io ho fatto il calcio a tutti i livelli, sono nel calcio da quando sono bambino. Sono una persona di esperienza, ho 58 anni, quasi 59 anni. Ho smesso presto di giocare per un infortunio, faccio questo mestiere dal ’97, lo faccio da tanto, anche se in categorie inferiori. Ho accumulato tanta esperienza, ho sempre tenuto un profilo basso. Con umiltà sono arrivato in Serie A con il Lecce e poi con lo Spezia. So di conoscere bene il calcio, questo mi dà forza. Quando avevo 13 anni fui selezionato per venire a giocare nelle giovanili del Napoli ma mia mamma si oppose a questo trasferimento perché era troppo lontano. L’anno dopo, il ds che mi aveva scelto andò alla Lazio e io andai alla Lazio. Il Napoli è stato nella mia traiettoria e ora l’ho trovato“.
Sul mercato arabo e su eventuali richieste dall’Arabia Saudita per i giocatori del Napoli ha aggiunto: “Interessi su giocatori del Napoli non mi sono stati riferiti, ma noi inizieremo a essere operativi da domani a 360 gradi. Per il momento quindi non ho notizie del genere. Sul mercato arabo… hanno un potenziale economico molto più grande del nostro, è chiaro che a certe cifre non si può competere. Il mercato è stato un po’ sballato, però possibilmente per il momento solo per alcuni giocatori”.
Meluso ha poi spiegato la sua idea di calcio: “Il calcio è uguale in tutte le latitudini perché nel calcio per far sì che le cose funzionino serve una società che abbia le idee chiare e che abbia grande coerenza. La coerenza è fondamentale, perché quando si è coerenti si è anche credibili. I calciatori fanno vincere o perdere le partite. Oltre ad avere giocatori abili, se non si crea una situazione in cui si è credibili, si crea una situazione di poco entusiasmo che è negativo. Poi chiaro, cambiano i numeri. Poi c’è il calcio, dove ci sono delle regole di meritocrazia e spetta all’allenatore farle rispettare”.
Il nuovo ds del Napoli ha poi spiegato di non tifare nessuna squadra in particolare, ma solamente il club per cui lavora: “Non ho un tifo particolare. Non tifo Juve. Ho giocato in Serie A con Cremonese e Lazio… io tifo la squadra per cui lavoro. Quando ero a Lecce ho dato tutto per il Lecce, quando ero a Spezia uguale. Questa è una grande opportunità per me, darò tutto per il Napoli. Sono sempre rimasto colpito dal calore che c’è a Napoli. A dicembre sono venuto a fare una gita a Napoli, lo scudetto era ancora lontano, ma la città era già al settimo cielo. La gente qui ti fa sentire molto importante, ma chiaramente aumentano anche le responsabilità. La società e il presidente hanno lavorato benissimo in questi anni. Lo scudetto è stato il coronamento di un sogno che mancava da tanti anni”.
Sulla possibilità di puntare su giovani talenti ha spiegato: “Gli scout sono sempre alla ricerca di qualcosa che sia positivo. Io in questo periodo in cui sono stato fermo sono stato in Argentina e in altri Paesi. Ad esempio avevo visto dal vivo Kim quando giocava al Fenerbahce. Ci si deve sempre aggiornare. Un conto è lavorare allo Spezia o al Lecce, un altro conto è lavorare al Napoli, gli obiettivi sono diversi. Comunque ben venga sempre scoprire un giocatore poco conosciuto che può esplodere, questo penso sia il sogno di tutti quelli che come me fanno questo lavoro”.