Napoli, Conte: “Mercato? È giusto che il club decida. Io sono qui per aiutare una società in difficoltà”

Le dichiarazioni in conferenza stampa dell’allenatore del Napoli prima della sfida con la Juventus
Antonio Conte torna ad affrontare il suo passato, questa volta in veste di allenatore del Napoli. I bianconeri saranno ospiti al “Maradona” nella sfida che si terrà sabato 25 gennaio alle 18:00.
Due giorni prima della sfida, l’allenatore salentino interviene in conferenza stampa da Castel Volturno per presentare la sfida.
Il Napoli, che quest’anno non gioca le coppe europee, è reduce dall’ottima vittoria per 3-2 sull’Atalanta in trasferta, che ha permesso agli azzurri di mantenersi in vetta alla classifica, a +3 sull’Inter che ha una partita in meno.
La Juventus, invece, è reduce in campionato dal netto 2-0 sul Milan di Conceição. A seguire, però, nella giornata di martedì 21 gennaio i bianconeri hanno ottenuto solo un pareggio per 0-0 contro il Brugge in Champions League. Di seguito le dichiarazioni di Conte.
Napoli, Conte: “Io ricerco l’eccellenza”
Antonio Conte, ha esordito così ai microfoni della sala stampa. “Meglio il Conte di oggi o quello di 14 anni fa alla Juventus? Che dire, alla fine tra calciatore e allenatore ho passato 16 anni con la Juve, ci arrivai nel 1991 in realtà. Per me è stata una grande esperienza e un grande insegnamento. Io cerco di essere ogni giorno migliore, non solo rispetto alla Juve ma anche rispetto a 24 ore fa. Dobbiamo migliorarci quotidianamente, deve essere uno stimolo. Di sicuro però mi sento molto più completo“.
L’allenatore del Napoli ha poi continuato: “È inevitabile che nel percorso si immagazzina sempre di più, per rimanere in scia bisogna continuare a studiare ed evolversi. Io ricerco l’eccellenza.
A questo Napoli però serve fare il percorso, continuare ciò che abbiamo iniziato. Non possiamo pensare di essere già alla fine. Bisogna aspettare e sperare che questo percorso sia più lungo possibile. Voglio andare sempre molto cauto. So che abbiamo bisogno di altri step: ci vuole tempo e pazienza, che piaccia o no”.
“La Juventus è imbattuta in campionato – ha continuato l’allenatore -. Io non vedo tutti questi loro demeriti, anche se alcuni pareggi potevano essere vittorie. Si è creato quindi questo distacco. Ma il Napoli è arrivato ancora più lontano dalla Juve l’anno scorso. Il gap rispetto all’anno scorso ce lo siamo scordati tutti“.
“Il megafono dopo l’Atalanta? Mi sembra il minimo ringraziare i nostri tifosi che si sono riversati in maniera così incredibile. Sono situazioni che fanno percepire dove sei, che passione c’è e come viene vissuto il calcio. Sono cose che mi porterò sempre dietro”.

Napoli, Conte: “Vogliamo tornare in Europa. Mercato…”
Poi ancora, Conte ha continuato: “Napoli-Juventus è speciale? Nessuna partita è normale qui. Noi dobbiamo contare ogni partita come LA partita. Ci sono sempre in palio tre punti, ogni cosa serve per capire a che punto siamo. La Juventus è un osso duro, quest’anno nessuno è ancora riuscito a sconfiggerli”.
Squadre imbattibili? L’allenatore azzurro sembra avere le idee chiare: “Non esistono, prima o poi devi perdere. Loro sono una squadra quadrata, con giocatori forti. Bisogna sempre avere grandissimo rispetto, è una squadra che ogni anno parte sempre per vincere“.
“Vogliamo tornare in Europa e oggi noi come rosa dobbiamo sicuramente cambiare qualcosa. Ogni finestra di mercato se affrontata nella giusta maniera può rinforzare il presente e il futuro. Abbiamo preso calciatori che potranno stare a Napoli per tanti anni. Stiamo mettendo basi su cui poi crescere. Siamo stati bravi e fortunati, non è mai semplicissimo aggiungere calciatori e non sbagliarli“.
“Meglio adesso o a giugno? Ogni sessione è un’opportunità. È giusto che il club lo decida. Io sono venuto a Napoli per cercare di aiutare il presidente e la famiglia in un momento di difficoltà. Le cose sono chiare, io sono contento del mio gruppo. Se arriverà qualcuno ben venga, se non viene nessuno ce ne faremo una ragione, sapendo che questa è una rosa che in futuro andrà rinforzata in maniera importante. Per l’Europa oggi siamo pochi“.