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Mourinho: “Dybala sta molto male. A volte credo che i giocatori non mi capiscano”

Le parole di José Mourinho dopo Roma-Lecce sulla prestazione e su Dybala

José Mourinho ha parlato al termine di Roma-Lecce, vinta dai giallorossi per 2-1 coi gol di Smalling e Dybala (poi infortunatosi). 

 

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Il portoghese comincia così: “Non ricordo di aver visto partite in 11 contro 10 in cui la squadra in superiorità volesse finire il prima possibile. Sì, c’è stata stanchezza, fisica e forse anche mentale, perché per chi gioca al giovedì e poi alla domenica è dura. Infatti quando vedi una partita come Udinese-Atalanta di oggi capisci subito che sono due squadre non hanno le coppe: l’intensità è diversa. Ma questo per me non è una giustificazione; siamo entrati intensi, ambiziosi, con una buona pressione e un recupero palla veloce. Ma la difficoltà che è venuta dopo deriva non solo dal giocare contro una squadra che essendo in dieci si chiude dietro, ma anche perché noi abbiamo giocato male”.

 

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Roma, le parole di Mourinho dopo la partita col Lecce

Mourinho ha poi approfondito l’analisi: “La mia sensazione è che spesso quando sei stanco anziché giocare semplice complichi le cose. Non ho avvertito paura nei miei giocatori, piuttosto abbiamo fatto dei lanci diagonali di 60 metri che per una squadra organizzata e bassa non vanno bene. Non mi è piaciuta veramente questa gestione della palla. Inoltre loro hanno aspettato gli ultimi 5-10 minuti per prendersi dei rischi, abbiamo avuto noi le opportunità per fare il 3-1 ma sarebbe potuto venire il pareggio, che per noi sarebbe stato un disastro. Con l’Atalanta abbiamo fatto una grande partita, oggi molto meno ma abbiamo vinto“. 

 

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Poi su Dybala: “Come sta? “Dico male per non dire molto molto male. Purtroppo è più molto male che male. Il rischio di un ritorno nel 2023? Ho parlato con lui, è difficile che torni prima“. 

Mourinho ha poi parlato degli attaccanti e del gioco: “Quando Abraham sbaglia, resta fuori dal campo e non torna a difendere è un atteggiamento tipico di chi è disperato. In allenamento quando un attaccante si autocommenta criticandosi mi preoccupa: i gol arriveranno, anche da Zaniolo. A volte durante per partite penso che il mio italiano sia peggiorato molto, perché i giocatori fanno il contario di quello che chiedo loro“.