Milan Primavera… più di dieci anni fa! Gli ex compagni ricordano Davide Astori: “Dolore immenso e vuoto incolmabile! Il tuo splendido sorriso vivrà per sempre dentro di noi…”
Senza parole. Non ce ne sono e, in ogni caso, sarebbero superflue. Senza parole, perché La Maledetta, ti toglie anche quelle. Entra senza bussare. Arriva senza avvertire. E, soprattutto, non ti guarda in faccia. Perché se si fosse fermata – anche un istante soltanto – ad osservare il suo sorriso leale e sincero, non ce lo avrebbe portato via Davide Astori. Un esempio, un modello, un uomo. Una persona positiva. Per tutti. Per chi lo conosceva personalmente e per chi alla domenica aveva la fortuna di osservarne lo sguardo seppur per solo novanta minuti: pacato, elegante, gentile.
E’ difficile trovar parole per descriver l’indescrivibile. E’ difficile provare a spiegare ciò che non ha e non può avere senso. E’ difficile accettare l’inaccettabile. E’ impossibile non pensare a quello sguardo sincero, a quel viso pulito, incontaminato. E’ impossibile farsene una ragione. Perché tragedie come queste, oltretutto, ci segnano. Per una santa volta nella nostra frenetica esistenza ci fanno fermare, un attimo, a pensare. Ci azzuffiamo per il futile, corriamo per l’inutile. Corriamo, corriamo, corriamo. Ma per arrivare dove?
Ci facciamo mille domande, ce ne fosse una alla quale riusciamo a dar una risposta. Perché Davide? Perché proprio lui? Perché lo hai voluto privare della gioia più bella, quella di essere padre? Perché? Trentuno anni. Senza parole. Ci si aggrappa ai ricordi, come ancora disperata nel mare in tempesta. Alla fine, in fondo, son l’unica cosa che rimane di noi. Siam tutti di passaggio, a suon di correre, spesso (troppo spesso) ce lo scordiamo. I ricordi, già. Quale metro della rettitudine della nostra esistenza terrena (nell’appassionata speranza che dopo ci sia perlomeno un dove). Ricordiamo Davide Astori. Il suo viso puro. Il suo animo nobile. Il suo sorriso, sempre stampato. Di cui, ieri Oh Maledetta ci hai voluto privare. Ma di queste parole che seguono, stai pur certa, che non ce ne priverai mai…
(I ricordi, ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, di alcuni ragazzi che con Davide Astori hanno condiviso un’esperienza, non solo calcistica, ma anche di vita. Correva l’anno 2005-2006, Milan Primavera. Avevano tutti poco più di vent’anni…).
Davide Facchin (portiere della Reggiana) – “Caro Asto, non so davvero cosa dire. Quando mi hanno chiesto di esprimere il mio ricordo ci ho pensato e ripensato, tutta la mattina. Ma non ho trovato nessuna parola adatta. Nessuna frase sarebbe sufficientemente in grado di esprimere ciò che tu sei stato per me e per tutti noi. Ti ricordi nel 2000 quando siamo arrivati nei Giovanissimi del Milan? Ti ricordi la prima volta che siamo entrati a Milanello? Noi che eravamo ragazzi della provincia…che brividi! Sei anni insieme, tutta la trafila nel settore giovanile rossonero. Che anni, che emozioni…E chi se li dimenticherà mai? Ma, soprattutto, chi lo dimenticherà mai il tuo sorriso, Asto? Con te era davvero impossibile litigare. Una persona buona, generosa, sincera, perbene, senza grilli per la testa. Eri e sarai sempre l’immagine pulita del calcio. Ogni domenica ti guardavo alla tv e guardavo di nuovo indietro. A te che ce l’avevi giustamente fatta perché eri il migliore di tutti. E lo sarai per sempre. Ci mancherai tanto, Asto”.
Adriano Marzeglia (attaccante del Ravenna) – “Caro Asto, è da ieri mattina che mi faccio mille domande e non riesco a trovare un senso a tutto questo. Rifletto tra me e me, non mi do pace, dico ‘no dai, non è possibile’. Oggi mentre venivo ad allenarmi qui a Ravenna, riguardavo tutte le foto che abbiamo fatto insieme. 18 anni, che belli che eravamo! E tu sempre con il sorriso: solare, sincero, mai un mugugno, mai una lamentela. Generoso, professionale, in un modo o nell’altro riuscivi a trasmettere positività ad ognuno di noi. Ti ricordi, Asto, le chiacchierate a Milanello? Ti ricordi le partite alla play? Quanto era bello passare del tempo insieme a te! Mancherai a tutti, tanto. Mancherà a tutti la tua positività, il tuo essere uomo vero. Aiuta e proteggi da lassù la tua compagna e la tua piccola bambina. Sarai con noi Asto, ogni domenica e ogni giorno della settimana”.
Elia Legati (difensore della Feralpisalò) – “Uomo vero, persona sincera, amico unico. Quanti ricordi, Davide! Le prime vacanze da soli, senza genitori, a Mykonos nel 2006. I due anni in stanza insieme nel collegio a Milanello. Ma ti ricordi quando aspettavamo che chiudessero il ristorante per scendere giù e rubare il gelato? Era la tua passione! E poi il mito di Nesta, ti ricordi quanto ne parlavamo? Il mito della 13! Ora, amico mio, avrò un motivo vero per portarla e onorarla fino alla fine. Ti penso ininterrottamente da ieri mattina, Davide. Penso alla piccola Vittoria, aiutala e proteggila da lassù. Penso a quanto tu hai dato a noi e al mondo dello sport. Parlavi con il tuo sorriso. Sorridevi alla vita. Una grande perdita per tutti. Un vuoto dentro incolmabile. Ci mancherai tantissimo Davide”.
Ferdinando Vitofrancesco (difensore della Feralpisalò) – “Caro Asto, mi ritengo davvero un privilegiato perché oltre al Milan Primavera abbiamo condiviso anche l’esperienza in C a Cremona e ti dico la verità, anche se eri appena un anno più grande di me, ti ho sempre visto come un fratello maggiore. Ieri mi sono rivisto tutte le foto insieme, beh, non c’era una nella quale non ti mostrassi con quell’inconfondibile e genuino sorriso. Non ti ho mai visto arrabbiarti o lamentarti per qualcosa. Eri e sarai sempre il migliore. Ci mancherai infinitamente, anche se io ancora non riesco a credere a quello che è successo. Per me sarai sempre qui insieme a noi. E ogni volta che entrerò in campo ti penserò e farò il segno della croce due volte per portarti sempre dentro di me”.
Lino Marzorati (difensore della Juve Stabia) – “Caro Davide, ieri mattina ero in Chiesa quando mi ha chiamato mia mamma per darmi questa notizia e sono rimasto scioccato. Non ci sono parole. Ripenso a quando ci siamo conosciuti nella Primavera del Milan nel 2005 e a quando ci siamo ritrovati, cinque anni dopo, a Cagliari. Eravamo cresciuti, eravamo diventati uomini. Che belle le serate al cinema io, te e Canini. Ma quanto ci siamo divertiti quando abbiamo visto Avatar? E una ‘Notte da Leoni’? Ricordo quando sei venuto al mio matrimonio, il 24 maggio. Purtroppo quella è stata quasi l’ultima volta che ci siam visti. Ricordo la telefonata dello scorso ottobre quando stavi progettando un viaggio in Perù e saresti voluto andare a conoscere e aiutare i bambini poveri (Marzorati è in contatto con una associazione umanitaria). Sei stato per tutti noi un esempio, un leader. Innamorato del tuo lavoro e della tua famiglia. Un uomo vero, ci mancherai…”.
Alessandro Lambrughi (difensore della Triestina) – “Ieri sera, Asto, parlando con Luca (Antonelli) sai cosa ci è tornato in mente? Ti ricordi quel Torneo a Ostuni? Che tutti noi difensori della Primavera rossonera ci rasammo i capelli a zero. Cominciando proprio da te che li avevi tagliati ad Antonelli. Eri una persona sincera, vera, pura. Ricordo la chiamata di qualche mese fa, ‘Ale, come è Miami? Voglio andare a fare un viaggio lì’. Mi mancherà il tuo sorriso, mi mancherà il tuo essere te stesso. Mi mancherà tutto di te. Prego per la tua famiglia e mi faccio centomila domande dentro di me. Tutto questo non ha senso, dovevi rimane con noi Asto. Già ci sono passato con Piermario, ora anche tu… Sia tu che Mario vivrete per sempre dentro di me”.
Un’ultima promessa, Davide, te la chiediamo, se puoi. Aspettaci e quando arriverà il nostro giorno aprici tu le porte del Paradiso con la maglia Viola e la fascia sul braccio. Aspettaci Davide, Capitano Viola. Aspettaci Davide, Capitano di tutti noi sportivi.