Milan, Mihajlovic: “Il derby la gioia più grande da allenatore”
Voleva la vittoria Mihajlovic, l’aveva detto anche in conferenza stampa, e vittoria è stata. Un 3-0 rotondo firmato da Alex, Bacca e Niang, che rilancia le ambizioni europee del Milan lanciandolo a -2 dalla Roma e a -6 dalla zona Champions League. Una partita nervosa, ma come aveva detto alla vigilia il serbo, “vincerà chi avrà più voglia e convinzione” e il Milan ne ha avuta di più. Il rigore sbagliato da Icardi ha aiutato, ma i rossoneri si sono dimostrati più cattivi e vogliosi dei tre punti.
Ovvia la soddisfazione dell’allenatore del Milan, sorridente fin dal fischio finale, che nel post-partita si presenta ai microfoni di Sky chiaramente euforico: “Per me è la gioia più grande da quando alleno. Perché i vincitori rimangono sempre nella storia. Sono contento anche per il nostro presidente perché è il nostro primo tifoso. Sarà un girone di ritorno pieno di rivincite”.
Mihajlovic ha vinto anche la sfida in panchina con il suo amico Mancini: “Roberto ha più scelta nella rosa, per me è più difficile scegliere così tanto. Comunque credo che quando le cose vanno bene bisogni cambiare il meno possibile. Io quando decido di giocare in un modo e sono convinto della scelta non cambio. Riguardo la partita diciamo che abbiamo vinto noi perché abbiamo sfruttato le occasioni, siamo stati coraggiosi e cinici, pensando sempre a giocare a pallone. Sapevamo che più tempo sarebbe passato più loro avrebbero sofferto e sarebbero stati nervosi”.
Il Milan ha vinto la partita soprattutto a centrocampo, sovrastando la mediana interista: “Sappiamo che loro sono una squadra fisica e quindi era importante vincere i duelli in mezzo al campo. – ha continuato il serbo – Riccardo fa un gran lavoro, recupera tanti palloni e ci dà tanto equilibrio e qualità nel gioco. Kucka è un carrarmato che offre qualità e quantità a servizio della squadra. Comunque tutti hanno fatto bene sennò non avremmo vinto così nettamente”
Forse, finalmente una sera in cui non verrà messa in discussione la sua panchina: “Io sono stato sempre sereno – ha concluso Mihajlovic – perché avevo la coscienza pulita e sapevo di aver dato sempre il massimo”.