Giroud: “Io e Ibra complementari. Al Milan per lasciare il segno”
L’attaccante francese si presenta: “Al Milan voglio lasciare il segno, essere qui è un sogno”. Sulla 9: “Non sono superstizioso”
“Quando ero giovane guardavo Papin e Shevchenko, oltre a Van Basten che è stata una leggenda di questo club. Quando mi ha chiamato Maldini su Facetime è stato incredibile. Giocare qui è onore, un sogno che diventa realtà“.
Si presenta così in conferenza stampa Olivier Giroud, nuovo attaccante del Milan, subito in gol – quattro minuti dopo il suo ingresso in campo – nell’esordio assoluto in rossonero nell’amichevole pareggiata 1-1 col Nizza.
Gol ed esperienza, Giroud non nasconde il desiderio di aiutare i compagni di squadra più giovani: “Voglio essere come un fratello maggiore per loro e aiutarli durante gli allenamenti e spiegargli che se non si soffre non ci si mette in gioco realmente. Sono pronto a portare grande esperienza e professionalità nella squadra“, ha proseguito l’attaccante francese.
“Io e Ibra complementari. Non mi sento un’alternativa”
Giroud che, almeno nelle idee iniziali di Pioli, si contenderà il posto di centravanti con Ibra. I due però possono anche giocare insieme come ammesso proprio dal francese: “Per prima cosa voglio dire che è bellissimo giocare con grandi campioni come Zlatan. Possiamo essere complementari con Ibrahimovic, non è difficile capirsi con giocatori come lui. Possiamo giocare insieme”.
“Posso adattare il mio gioco e le mie qualità a quelle di Ibra. Non è impossibile giocare con lui contemporaneamente. Credo che recentemente Ibra sia più un numero 10. Non mi considero come un’alternativa. Pioli potrà contare su due attaccanti di grande esperienza, daremo entrambi tanto al Milan”, ha aggiunto il francese.
“Al Milan per lasciare il segno”
Giroud ha le idee chiare sulla sua nuova sfida: “In ogni singolo club in cui ho giocato, ho sempre lasciato il segno e voglio farlo anche qui. Ho vinto tanto e voglio alzare qualche trofeo anche con il Milan, sono felice di essere qui. Il mio tempo al Chelsea era finito. Sono cristiano e penso che Dio abbia voluto che nel mio destino ci fosse la maglia del Milan e non quella dell’Inter nella passata stagione”.
La maglia numero 9…
Giroud che proverà a sfatare la maledizione della maglia numero 9: “Non sono superstizioso. Non penso che se gioco bene o gioco male dipenda dal numero sulle mie spalle. Io sottovalutato in carriera ? Grazie alla mia forza mentale sono andato oltre le difficoltà incontrate in carriera e ho cercato di trasformare queste energie negative in positive”, ha concluso il nuovo attaccante del Milan.