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“Ma quel talento li?”, un giorno all’Antico Borgo di Crotone: tra Zenga, Carbone e una sfida speciale

“Ma quel talento li?”, a distinguerlo in mezzo al gruppo si fa oggettivamente fatica, poi la maglia blu – diversa da tutte le altre di colore rosso – ci aiuta a capire che non si tratta di un… giocatore. Impresa non facile. E non solo per quel calcio così preciso: Benny Carbone sembra proprio uno del gruppo. Anzi, lo è. Vice allenatore attento e preciso, inflessibile nel dirigere l’undici contro zero: “Non va bene, ripartiamo”; “Così, sì. Di nuovo”; “Meglio, meglio”. Mezz’ora almeno senza tregua. Poi, a fase tattica conclusa, ritornano i sorrisi. Esercitazioni sui tiri in porta: “Crossa meglio, Benny”. Una simpatica provocazione. Perché Carbone, vice allenatore del Crotone, nonostante abbia appeso ormai da tempo gli scarpini al chiodo non ha di certo dimenticato come si fa. Lanci precisi, millimetrici. Trotta ringrazia, gol al volo. Simy spreca e i compagni non lo perdonano. Risate dopo la fatica, al termine di un allenamento intenso sotto un sole estivo. Sabato c’è il Genoa, gara da non sbagliare.

All’Antico Borgo, centro sportivo rossoblù, nulla è lasciato al caso: l’erbetta del campo d’allenamento è perfetta, gli alberi che ‘nascondono’ la seduta dagli occhi dei curiosi sono curati alla perfezione. Walter Zenga prova in maniera quasi maniacale gli schemi su calcio piazzato: un’ora, forse più. Dettagli che nella corsa salvezza possono fare la differenza. Così come la forza del gruppo, da sempre arma in più di questa squadra. Frase fatta? No, davvero. Fine allenamento, calciatori pronti per la doccia e poi giornata libera: prima però c’è una sfida alla quale è proprio impossibile sottrarsi. Tavolo allestito per il… calcio-tennis: Benny Carbone e Crociata a far coppia, dall’altra parte della rete però gli avversari cambiano rapidamente. Perché a vincere molto spesso è proprio “quel talento li”, quello con la maglia blu. Qualcosa in più di un ‘semplice’ vice allenatore.